La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura ha esaminato il mandato di negoziazione riguardante Erasmus+ e lo sostiene

La CSEC-S sostiene pienamente il mandato di negoziazione proposto dal Consiglio federale e appoggia pertanto le varianti proposte dall’Esecutivo, ovvero il modello di pagamento «pay-as-you-go» e la fase preparatoria, che garantiscono un margine di manovra sufficiente e un rapporto costi-efficacia equilibrato. La discussione ha inoltre riguardato gli aspetti finanziari della partecipazione della Svizzera al programma di mobilità, nonché le implicazioni per il nostro Paese dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Continuazione dell’esame della legge sul cinema

La Commissione ha proseguito l’esame della legge sul cinema (messaggio sulla promozione della cultura 20.030, disegno 2). Diversamente da quanto deciso dal Consiglio nazionale, la Commissione propone al proprio Consiglio, con 8 voti contro 4 e 1 astensione, di prevedere che le imprese interessate destinino ogni anno almeno il 4 per cento dei loro proventi lordi alla creazione cinematografica svizzera indipendente. Una minoranza propone di fissare il tasso in questione al 2 per cento. Con 9 voti contro 4, la Commissione propone di rinunciare a una tassa sostitutiva.

All’unanimità, la Commissione ha inoltre deciso di completare l’articolo 24c introducendo fra le spese computabili anche quelle per la realizzazione di serie e film su ordinazione. Nello stesso articolo, la Commissione propone altresì, con 6 voti favorevoli nessuno contrario e 7 astensioni, di inserire fra le spese computabili un importo massimo di 500 000 franchi all’anno per la promozione di film svizzeri.

Sempre all’unanimità, la Commissione si oppone alla decisione del Consiglio nazionale di esentare le imprese che gestiscono reti o investono in reti dall’obbligo di investire nella creazione cinematografica (art 24b cpv. 4). Propone tuttavia di precisare all’articolo 24d capoverso 3 che per le imprese che gestiscono reti siano determinanti unicamente i proventi lordi che derivano all’impresa dalla sola offerta cinematografica.

Nessun ulteriore servizio di consulenza esterno per le vittime di molestie sessuali sul posto di lavoro

La Commissione ha esaminato l’iniziativa parlamentare 19.441 con la quale la consigliera nazionale Flavia Wasserfallen (SP, BE) chiede che i datori di lavoro che a inizio anno impiegano cinquanta o più collaboratori siano tenuti a designare una persona di riferimento esterna per i collaboratori vittime di molestie sessuali sul posto di lavoro.

Con 7 voti contro 4 e 1 astensione la CSEC-S ha deciso di non aderire alla decisione della sua omologa poiché ritiene che ulteriori misure non siano necessarie. Essa rinvia alle basi legali esistenti, ai servizi di consulenza già messi a punto e agli obblighi di diligenza dei datori di lavoro. Parte della Commissione ritiene invece che la proposta avanzata con l’iniziativa vada approfondita poiché, stando alle cifre, le basi legali vigenti sono insufficienti.

Prima di decidere la Commissione ha voluto sentire una rappresentanza dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), dell’Unione sindacale svizzera (USS) e la signora Corina Alchenberger, titolare e responsabile di un servizio di consulenza. Ha inoltre avuto uno scambio con rappresentanti dell’Ufficio federale di giustizia (UFG) e dell’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU).

La Commissione ha altresì discusso dell’iniziativa 19.317 Per facilitare la lotta contro le molestie sessuali con la quale il Cantone di Ginevra chiede di modificare la legge federale sulla parità dei sessi (LPar) affinché la molestia sessuale sia iscritta nella lista delle discriminazioni cui si applica l’alleviamento dell’onere della prova. Aderendo alla decisione del Consiglio nazionale, con 8 voti contro 4 la Commissione ha deciso di non darvi seguito.

Respinta la mozione 20.3669 «Rafforzare e istituzionalizzare la partecipazione degli studenti»

La mozione 20.3669 chiede una modifica della legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU) per rafforzare il diritto di partecipazione degli studenti ai processi decisionali.

Il Consiglio degli Stati ha assegnato la mozione alla propria CSEC nell’intento di allargare la discussione ad altri attori del mondo universitario. Per questa ragione la Commissione ha sentito rappresentanti dell'Unione svizzera degli universitari e delle universitarie (USU), dell'Associazione mantello degli studenti dei politecnici federali (VSETH), dell’Associazione svizzera dei docenti universitari (VSH-AEU), della Conferenza dei docenti delle scuole universitarie svizzere (swissfaculty), del corpo intermediario accademico svizzero (actionuni) e di swissuniversities.

Dopo una discussione che ha riguardato, tra l'altro, le interrelazioni tra le parti interessate e le modalità della messa in atto della partecipazione richiesta, la Commissione ha deciso con 9 voti contro 4 di proporre al proprio Consiglio di respingere la mozione. Reputa infatti che la vigente legislazione offra già ai vari attori universitari sufficienti possibilità di partecipazione. Comprendendo tuttavia le preoccupazioni delle parti interessate intende continuare a seguire il dibattito su questo tema. Una minoranza della Commissione propone invece di adottare la mozione.

Maggiore trasparenza nel settore della selezione vegetale: la CSEC-S chiede un rapporto complementare

Dopo aver rinviato la propria decisione il 9 novembre scorso, la Commissione ha ripreso l’esame della mozione 20.3674 «Adeguamento dei diritti di proprietà intellettuale nel settore della selezione vegetale». La commissione ha deciso all’unanimità ha deciso di sospenderne nuovamente l'esame e incaricare l'Amministrazione di redigere un rapporto complementare, alfine di valutare se sia opportuno adeguare le basi legali in materia di brevetti ed eventualmente di protezione delle novità vegetali.

La Commissione sospende la decisione riguardante il programma Copernicus

La CSEC-S ha esaminato la mozione 18.4131 che chiede al Consiglio federale di compiere i passi necessari per stringere un accordo affinché la Svizzera partecipi al programma Copernicus. Questo programma congiunto dell'Unione europea e dell'Agenzia spaziale europea (ESA) fornisce servizi di geoinformazione basati sull'osservazione della Terra mediante satelliti e dispositivi terrestri: i dati raccolti sono utilizzati per la ricerca di soluzioni a problemi ambientali e questioni di sicurezza. Per poter approfondire ancora alcuni aspetti, la Commissione ha deciso, con 7 voti a favore nessuno contrario e 4 astensioni, di sospendere la propria decisione.

Importanza della piazza scientifica svizzera nel contrastare la pandemia da Covid-19

Con rappresentanti del settore farmaceutico e della «Covid-19 Science Task Force» la Commissione ha discusso dell’importanza della piazza scientifica svizzera nell’affrontare la pandemia. La Commissione si è detta colpita da quanto fatto dalla ricerca ed ha approfondito, tra l’altro, questioni riguardanti la digitalizzazione della sanità, la rilevanza degli impulsi provenienti dalla politica ai fini di un rafforzamento del sistema sanitario, la strategia vaccinale (globale) e il ruolo della task force nel contrastare la pandemia.

La Commissione propone di non dare seguito a un'iniziativa del Cantone del Giura

La CSEC-E ha esaminato l’iniziativa cantonale 20.325. Pur comprendendo le preoccupazioni del Cantone del Giura, la Commissione ritiene che le rivendicazioni giurassiane siano nel frattempo già state soddisfatte mediante le svariate misure messe in atto dalla Confederazione per rispondere alla crisi dovuta alla pandemia. Pertanto, con 12 voti favorevoli, nessuno contrario e 1 astensione, ha deciso di proporre al proprio Consiglio la non entrata in materia.

Presieduta dal consigliere agli Stati Hannes Germann (UDC, SH), la Commissione si è riunita a Berna l’1 e 2 febbraio 2021.