Il dibattito sul testo dell'UDC detto anche "Iniziativa per l'autodeterminazione" è entrato nel vivo la settimana scorsa. Per dare il tempo agli oltre 80 deputati di esprimersi alla tribuna, la seduta odierna sarà "open end". L'esito del dibattito è tuttavia segnato: il plenum, come in primavera gli Stati, dovrebbe raccomandare a popolo e Cantoni di respingere la modifica costituzionale che stabilisce la precedenza del diritto costituzionale elvetico su quello internazionale.
Gli unici a sostenere l'iniziativa sono infatti i democentristi. Questi hanno accusato gli avversari di voler erodere i diritti popolari, mentre i rappresentanti degli altri gruppi parlamentari hanno rinfacciato ai fautori dell'iniziativa di mettere in pericolo la credibilità della Svizzera quale partner internazionale affidabile e i diritti umani.
Al Consiglio degli Stati (15.15-20.00) la seduta inizierà con l'esame del progetto di riforma della Legge federale sugli stranieri. Nel suo messaggio, il Governo ha proposto diverse modifiche, in particolare delle norme procedurali e dei sistemi di informazione.
Ma soltanto un tema ha sollevato ampie discussioni nella commissione preparatoria: in futuro, i rifugiati riconosciuti dovranno dimostrare di essere stati costretti a recarsi nel loro Paese d'origine o di provenienza, altrimenti verrà loro revocato lo statuto di rifugiato.
La Commissione delle istituzioni politiche sostiene in questo caso l'inversione dell'onere della prova, così come proposto dal Consiglio federale. Non spetterebbe più alle autorità svizzere dimostrare che il rifugiato ha compiuto un viaggio abusivo, ma sarà lui a dover rendere verosimile il fatto di essere stato costretto a recarsi nel suo Paese d'origine o di provenienza.