(ats) La forte densità normativa in Svizzera è un problema reale che rappresenta un grande onere per le imprese, in particolare per le PMI. È quanto ritiene il Consiglio degli Stati che ha tuttavia bocciato - con 22 voti contro 19 - una mozione del consigliere nazionale Hans-Ueli Vogt (UDC/ZH) che chiedeva l'introduzione della regola "one in, one out".

Nel suo atto parlamentare, lo zurighese auspicava misure per lottare contro la sovraregolamentazione: le autorità federali avrebbero così dovuto esaminare sistematicamente la limitazione della durata di una legge o l'abolizione di un altro testo normativo prima di adottarne uno nuovo.

Pur mostrando simpatia per le rivendicazioni di Vogt, i "senatori" non hanno voluto una regola accusata di complicare il processo legislativo. Ci sarebbe infatti la possibilità che l'adozione di un nuovo atto normativo incontestato venga bloccato poiché l'abrogazione di un'altra legge, proposta a titolo di compensazione, solleva opposizioni, ha spiegato il relatore commissionale Raphaël Comte (PLR/NE).

Diversi interventi su questa questione sono stati già depositati, il Parlamento è quindi cosciente del problema, ha aggiunto il neocastellano ricordando che tutte le leggi in vigore sono state approvate dalle Camere federali. "Siamo tutti corresponsabili", ha quindi sottolineato Comte.

La minoranza avrebbe invece voluto adottare la mozione ritenendo che soltanto regole procedurali rigorose possono frenare il proliferare delle regolamentazioni. Una volta dato seguito all'iniziativa si potrà poi esaminare approfonditamente se occorra introdurre una regola "one in, one out" oppure se siano più adeguati altri meccanismi, ha sostenuto, invano, Peter Föhn (UDC/SZ).