I giornali gratuiti o i media digitali che non chiedono un'identificazione svolgono un ruolo maggiore nella pubblicità del tabacco. Un accordo tra l'industria delle sigarette e la Commissione svizzera per la lealtà prevede che soltanto le riviste con almeno l'80% di lettori adulti possono pubblicizzare prodotti del tabacco, ha spiegato l'autore della mozione.
Secondo tale convenzione, la pubblicità non deve essere accessibile ai minorenni nemmeno su Internet. Nella prassi tuttavia lo spirito dell'accordo viene eluso. I media gratuiti sono particolarmente popolari tra i giovani. Nella Svizzera romanda il 41% dei 14-17enni legge l'edizione in francese di 20 Minutes. A quanto si è potuto constatare, la metà dei siti delle marche non solo è accessibile ai minorenni, ma è chiaramente rivolta ai giovani sia nei contenuti che nella veste grafica, ha sottolineato Gugger.
Thomas de Courten (UDC/BL) gli ha replicato che milioni di franchi sono spesi per la prevenzione contro il tabacco ed esiste un divieto di fumare nei ristoranti. Nonostante tutte queste misure, i giovani fumatori non diminuiscono, al contrario. Tuttavia, "ciò non ha a che fare con la pubblicità". È piuttosto un fenomeno di moda tra i giovani.
Giovani nel mirino
Oggi c'è chiaramente una pubblicità per il tabacco che si rivolge ai giovani. "Basti vedere le inserzioni per le sigarette nelle pagine people di un giornale gratuito in cui si utilizza il 'tu' per far breccia tra i giovani", ha sottolineato invano il ministro della sanità Alain Berset, che proponeva di accogliere la mozione.
Berset ha ricordato che un secondo progetto preliminare relativo alla legge sui prodotti del tabacco è attualmente in consultazione. Un disegno di legge dovrebbe essere inviato prossimamente al Parlamento. È previsto di vietare la pubblicità per i prodotti del tabacco e sigarette elettroniche sui giornali gratuiti e su Internet.