È quanto prevedono le modifiche apportate alla Legge sui trapianti approvate oggi dal Consiglio degli Stati per 31 voti a 12 e una astensione allo scopo di rimediare alla penuria di donatori in Svizzera.
Questa soluzione, secondo la "senatrice" Marina Carobbio Guscetti, (PS/TI), dovrebbe contribuire a ridurre la discrepanza tra un elevato sostegno tra la popolazione, come dimostrano diversi sondaggi, per un'eventuale donazione e il tasso effettivo di organi disponibili, ancora troppo basso.
La modifica della legge in materia è la risposta del Consiglio federale all'iniziativa popolare denominata "Favorire la donazioni di organi e salvare vite umane" lanciata dall'ong giovanile Junior Chamber International (JCI) col sostegno di Swisstransplant. L'iniziativa propone l'introduzione di un nuovo modello basato sul consenso presunto "in senso stretto". Ciò significa che gli organi di una persona deceduta possono venir espiantati, a meno che quest'ultima non si opponga quando è ancora in vita.
Il governo ha invece proposto un controprogetto indiretto - una modifica a livello di legge e non di Costituzione - basato sul modello del consenso presunto "in senso lato", per tutelare maggiormente i diritti dei famigliari, i quali potranno continuare ad avere la possibilità di rifiutare una donazione di organi se ciò corrisponde alla volontà del defunto.