(ats) Dopo il Consiglio nazionale in settembre, anche gli Stati hanno dato oggi il via libera all'unanimità alla convenzione di sicurezza sociale conclusa tra la Svizzera e il Regno Unito. Il trattato si è reso necessario dopo la Brexit, che ha fatto cessare l'applicabilità dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC).

Dal 1° gennaio 2021, data del recesso del Regno Unito dall'Unione europea, le relazioni in materia di sicurezza sociale tra Berna e Londra non sono più rette dall'ALC. Per definire una regolamentazione mirata ed esaustiva in questo ambito è stata quindi stipulata una nuova convenzione bilaterale con i sudditi di Sua Maestà.

La convenzione è stata firmata dalle parti il 9 settembre 2021 ed è applicata a titolo provvisorio già dallo scorso 1° novembre. La sua entrata in vigore definitiva richiede però il semaforo verde di entrambi i Parlamenti.

Essa è compatibile con le norme internazionali in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e disciplina in particolare la previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità nonché l'assicurazione malattie e quella contro gli infortuni. Permette di garantire agli assicurati parità di trattamento e un accesso facilitato alle prestazioni sociali, consentendo in particolare il versamento delle rendite all'estero (tranne quelle dell'assicurazione invalidità).

Questa deroga, auspicata dai britannici per tenere conto delle peculiarità della loro legislazione, è stata accettata anche dall'Ue nel quadro delle trattative con il Regno Unito. L'impatto è tuttavia considerato limitato, in quanto altri strumenti giuridici consentono l'esportazione delle rendite d'invalidità.

La nuova convenzione contempla inoltre l'assunzione delle spese per le cure necessarie in seguito a una malattia o a un infortunio verificatosi nell'altro Stato contraente. Infine, facilita la mobilità dei cittadini dei due Paesi e consente di evitare casi di doppio assoggettamento ai sistemi di sicurezza sociale.