La CSSS-N propone un progetto di legge in base al quale in futuro anche i lavoratori indipendenti dovrebbero beneficiare di assegni familiari. È inoltre entrata in materia sulla riforma strutturale della LPP e ha proposto l’adozione di una mozione del Consiglio degli Stati che chiede una maggiore trasparenza di  Swissmedic.

La CSSS-N aveva dato seguito, già il 24 agosto 2007, all’iniziativa parlamentare “Un bambino, un assegno“ ( 06.476 ), depositata il 6 dicembre 2006 dal consigliere nazionale Hugo Fasel. L’iniziativa chiede che il diritto agli assegni per figli sia esteso ai liberi professionisti in tutta la Svizzera. Oggi infatti in 13 Cantoni gli assegni per i figli sono versati anche ai professionisti indipendenti, ma tale diritto non è riconosciuto a livello federale. Su incarico della CSSS-N, la sottocommissione “politica familiare” ha elaborato un progetto di modifica della legge sugli assegni familiari (LAFam). Con 15 voti a favore, 5 contrari e 2 astensioni la CSSS-N ha deciso l’entrata in materia sul progetto e con 13 voti contro 8 e 2 astensioni ne ha rifiutato il rinvio alla sottocommissione.

Nell’ambito della deliberazione di dettaglio si è rilevato – come già era accaduto durante l’elaborazione della legge – che il punto di maggiore contrasto è il finanziamento degli assegni familiari. La proposta di un finanziamento paritetico di tutti gli assegni familiari da parte dei datori di lavoro e dei salariati è stata respinta con 8 voti favorevoli, 12 contrari e 3 astensioni. La votazione sull’insieme si è conclusa con l’adozione del progetto con 14 voti contro 10 e 1 astensione, limitato per altro alla regolamentazione degli assegni familiari per i lavoratori indipendenti. Come i datori di lavoro, costoro dovranno aderire a una cassa di compensazione per assegni familiari e avranno così diritto alle stesse prestazioni dei salariati, indipendentemente dal reddito. Gli assegni familiari saranno finanziati da contributi proporzionali versati dai lavoratori indipendenti alla cassa di compensazione sulla base del reddito sottoposto all’AVS. Per la Confederazione e i Cantoni non insorgono costi supplementari. La nuova regolamentazione lascia ai Cantoni la facoltà di fissare un tetto dei contributi dei lavoratori indipendenti alle casse di compensazione per assegni familiari. La modifica della legge sugli assegni familiari sarà presumibilmente trattata dal Consiglio nazionale nella sessione d’autunno 2009.
Come commissione della Seconda camera, la CSSS-N è entrata in materia all’unanimità sui progetti 1 e 2  dell’oggetto “LPP. Revisione parziale. Riforma strutturale” ( 07.055  s). Il disegno di revisione parziale del Consiglio federale intende accrescere la vigilanza sulle casse pensioni, mediante da un lato la cantonalizzazione e/o la regionalizzazione della vigilanza diretta e dall’altro un rafforzamento dell’alta vigilanza grazie all’istituzione di un commissione federale di alta vigilanza. È altresì prevista l’introduzione di disposizioni di governance in materia di amministrazione dei fondi previdenziali. Il secondo progetto prevede misure di incoraggiamento perchè i salariati più anziani continuino a lavorare. La Commissione ha avviato la deliberazione di dettaglio e desidera concludere i dibattiti su questo affare in occasione della sua prossima riunione, il 25 e 26 giugno 2009.
Nell’ambito dell’esame preliminare, la Commissione ha deciso con 14 voti favorevoli e 12 contrari di non dare seguito all’iniziativa parlamentare "Possibilità per i cantoni di introdurre e finanziare un congedo paternità mediante le indennità per perdita di guadagno" ( 08.430  n), depositata il 2 giugno 2008 dal consigliere nazionale Antonio Hodgers. L’iniziativa chiede che sia consentito ai Cantoni di istituire e finanziare un congedo paternità per il tramite di deduzioni paritetiche cantonali. A tal fine, sarebbe necessario un adeguamento del Codice delle obbligazioni. La maggioranza della CSSS-N considera che l’introduzione e l’estensione del congedo di paternità debba rimanere di competenza dei partner sociali; una minoranza ha invece argomentato in favore della libertà di organizzazione cantonale.


Sempre a livello di esame preliminare, la Commissione ha trattato un’iniziativa parlamentare depositata il 23 marzo 2007 dal consigliere nazionale Serge Beck: “Previdenza professionale. Accrediti di vecchiaia lineari sulla durata dell'attività professionale” ( 07.425  n)“ come pure un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Meinrado Robbiani, depositata il 5 ottobre 2007: “Per non penalizzare i lavoratori anziani nel secondo pilastro” ( 07.489  n). Benché di tenore differente, le due iniziative chiedono una modifica degli attuali accrediti di vecchiaia nella previdenza professionale per evitare un’ulteriore discriminazione sul mercato del lavoro dei salariati più anziani, in ragione degli accrediti più elevati. Con 17 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni la CSS-N ha deciso di non dare seguito alle iniziative, seguendo così una raccomandazione della sua sottocommissione “LPP”. La Commissione condivide le preoccupazioni delle iniziative ma, dati i numerosi problemi tecnici posti dall’attuazione e un periodo di transizione di circa 40 anni con due diversi sistemi contributivi, è giunta alla conclusione che il cambiamento di contributi auspicato non potrebbe essere adeguatamente realizzato e causerebbe numerosi nuovi problemi.
Anche all’iniziativa cantonale “LAVS. Modifica“ ( 08.303  s), depositata il 13 dicembre 2008 dal Cantone di Zurigo, non è stato dato seguito per 15 voti contro 0 e 6 astensioni. L’iniziativa cantonale chiede la parità di trattamento nel calcolo delle rendite di vecchiaia dell'AVS, indipendentemente dal modo di vita degli aventi diritto. La Commissione aveva già respinto, nel giugno 2008 all’unanimità e con 1 astensione, un’iniziativa simile del Cantone di Argovia “Rendite AVS. Eliminare gli svantaggi per le coppie sposate“. La motivazione del rigetto anche questa volta à la stessa: rispetto alle nubili, oggigiorno le donne sposate sono in parte avvantaggiate – a prescindere dal tetto delle rendite di coppia - (diritto a una rendita superiore con i contributi minimi, rendita per vedova). L’applicazione coerente della parità di trattamento è troppo onerosa se si considerano i problemi di finanziamento attuali e futuri delle assicurazioni sociali.

 
Con 16 voti favorevoli, 0 contrari e 1 astensione la Commissione propone anche di adottare una mozione già unanimemente approvata dal Consiglio degli Stati il 18 marzo 2008: “Swissmedic. Maggiore trasparenza” ( 08.3827 s). La mozione incarica il Consiglio federale di provvedere, nel quadro dell'imminente revisione parziale della legge sugli agenti terapeutici, a una maggiore trasparenza nelle procedure di Swissmedic. La Commissione ha approfittato della presenza di rappresentanti di Swissmedic per una discussione critica sullo stato delle riforme presso l’Istituto e sulla prossima riforma legislativa.
Infine, la Commissione è stata informata dal direttore dell’UFSP, Thomas Zeltner, sulla situazione delle misure e sugli sviluppi in relazione con la cosiddetta  influenza A H1N1 e si è espressa in maniera positiva sul modo di procedere e sul lavoro di comunicazione dell’UFSP.  La Commissione condivide l’opinione del direttore dell’UFSP che è indispensabile essere vigilanti, ma occorre evitare il panico.


La Commissione si è riunita a Berna il 4 e 5 maggio 2009 sotto la direzione del presidente, Jürg Stahl (SVP, ZH); il consigliere federale Pascal Couchepin ha presenziato in parte ai lavori.

 

Berna, il 5 maggio 2009  Servizi del Parlamento