Rapporto della piattaforma interdipartimentale sulle materie prime
La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) accoglie favorevolmente l’intenzione espressa dal Consiglio federale nel suo rapporto di impegnarsi per una piazza economica svizzera competitiva e integra per le imprese attive nel settore delle materie prime.

In occasione dell’esame del rapporto del Consiglio federale sulle materie prime, la CPE-S ha riconosciuto il valore economico di questo settore per la Svizzera e si è dichiarata a favore di una garanzia sostenibile e a lungo termine dei posti di lavoro in questo campo. Nel contempo, ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide che si presentano nell’ambito dei diritti dell’uomo, degli standard ambientali e sociali e della trasparenza dei flussi finanziari. Si tratta, non da ultimo, anche di evitare che eventuali mancanze in questo senso minaccino la reputazione del nostro Paese. La Commissione ha esaminato anche le raccomandazioni presentate dal Consiglio federale nel suo rapporto, gli sforzi fatti a livello internazionale per disciplinare il settore e le iniziative intraprese a favore della trasparenza. Per farsi un’idea del settore e dei suoi detrattori, la CPE-S ha sentito alcuni rappresentanti di Glencore Xstrata e della Dichiarazione di Berna.

Sempre nello stesso ambito, la CPE-S ha trattato la petizione «Chiare regole per le multinazionali svizzere in tutto il mondo» (12.2042). Se da un lato la Commissione ha fatto notare che i diritti dell’uomo e gli standard internazionali devono essere vincolanti anche per le multinazionali, dall’altro la maggioranza dei suoi membri ritiene che le basi legali richieste dalla petizione non rappresentino lo strumento adatto per conseguire questo obiettivo. Con 7 voti contro 5, ha quindi deciso di non dare seguito alla petizione. Ha altresì respinto, con 6 voti contro 5, un postulato che intendeva incaricare il Consiglio federale di analizzare, all’interno di un rapporto, un modo per migliorare l’accesso ai mezzi di impugnazione per le vittime di violazioni dei diritti umani.

Accordo FATCA con gli Stati Uniti (13.032 s)

In un corapporto destinato alla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati, la CPE-S ha discusso gli elementi di politica estera del Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) tra la Svizzera e gli Stati Uniti. La Commissione ha inoltre dibattuto il margine di manovra, a suo parere limitato, della Svizzera in quest’ambito e ha cercato una soluzione per regolare il passato. Di principio, con 7 voti contro 4 e 2 astensioni, nel suo corapporto la Commissione si dichiara favorevole all’approvazione dell’Accordo FATCA. Con 8 voti contro 4 e un’astensione, ha respinto una domanda di rinvio che chiede al Consiglio federale di negoziare un nuovo Accordo sulla base del cosiddetto Modello 1, ossia prendendo in considerazione lo scambio automatico di informazioni.

Altri punti all’ordine del giorno

La Commissione ha preso atto con soddisfazione del successo riportato nelle negoziazioni tra la Svizzera e la Cina sull’accordo di libero scambio e, in presenza del Consigliere federale Schneider-Ammann, si è informata sul prosieguo della procedura.

Per quanto concerne la rete delle rappresentanze elvetiche all’estero, la CPE-S ha esaminato la questione della chiusura dell’ambasciata svizzera in Guatemala e del consolato generale svizzero a Chicago. Durante la discussione, la Commissione ha ponderato gli interessi politici della presenza della Svizzera all’estero e le considerazioni finanziarie. Per motivi di bilancio ha deciso, con 5 voti contro 3,  di non dare seguito alle due petizioni contro la chiusura del consolato generale a Chicago (12.2066 e 13.2006). Ha invece dichiarato all’unanimità (8 voti) di voler mantenere l’ambasciata in Guatemala. La CPE-S si pronuncerà definitivamente sulla questione all’inizio della sessione estiva, dopo che l’Ufficio del Consiglio degli Stati avrà preso una decisione sull’attribuzione della mozione 12.3991.

La CPE-S è stata consultata a proposito delle trattative sulla partecipazione della Svizzera al programma europeo di promozione cinematografica MEDIA per il periodo dal 2014 al 2020. La Commissione accoglie favorevolmente la volontà del Consiglio federale di portare avanti la collaborazione con l’Europa in quest’ambito e ha approvato senza nessuna opposizione le linee guida del mandato di negoziazione.

 

Berna, 15 maggio 2013  Servizi del Parlamento