Rapido ampliamento della rete elettrica svizzera
La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati si pronuncia a favore di un acceleramento delle procedure di interramento di linee elettriche. Inoltre, i costi supplementari dovuti all'interramento di linee ad alta tensione devono poter essere indennizzati mediante un supplemento sui costi di trasporto

Nel quadro dell'esame preliminare la Commissione ha approvato con 9 voti contro 2 e 1 astensione la mozione Fournier 12.3843 «Approvvigionamento elettrico e rinnovamento della rete ad alta tensione attraverso una ripartizione dei carichi». La mozione chiede una modifica di legge che acceleri la trattazione di progetti d'interramento di linee elettriche nel quadro delle procedure di approvazione dei piani. I costi supplementari dovuti all'interramento di linee ad alta tensione devono poter essere indennizzati mediante un supplemento sui costi di trasporto. A tale riguardo si dovrebbero prevedere condizioni speciali per i grandi consumatori.
La Commissione si dice convinta che, grazie ai nuovi progressi tecnologici e ai costi più bassi, in futuro la possibilità di interrare le linee elettriche sarà maggiormente considerata, motivo per cui giudica favorevolmente tale sviluppo e ritiene che la tendenza debba essere ulteriormente favorita adeguando in modo mirato le condizioni quadro. Essa sottolinea inoltre che nella strategia «Linee elettriche» il Consiglio federale prevede diverse misure per accelerare le procedure di costruzione e trasformazione delle reti elettriche al fine di attuare la «Strategia energetica 2050».

Nessun diritto di veto per le regioni di ubicazione di depositi in strati geologici profondi

La Commissione propone con 7 voti contro 2 di non dare seguito a un’iniziativa cantonale di Nidvaldo (12.319 Legge sull’energia nucleare. Modifica), con cui si chiede che a un Cantone o a una regione di ubicazione non possa essere imposto un deposito in strati geologici profondi di scorie radioattive. Il problema dello smaltimento delle scorie radioattive deve essere risolto, afferma la Commissione. La legge sull’energia nucleare consente di smaltirle unicamente in Svizzera, fermo restando che la sicurezza rimane il criterio prioritario nella scelta dell’ubicazione dei depositi. Introducendo un diritto di veto per le regioni interessate vi sarebbe tuttavia il rischio che il sito che adempiesse al meglio i criteri tecnici di sicurezza non potrebbe essere considerato, come constata la maggioranza della Commissione. Secondo quest’ultima, la ricerca dei siti nella procedura relativa al Piano settoriale dei depositi in strati geologici profondi è inoltre molto progredita e una modifica successiva delle basi legali non si giustifica. Nella procedura di selezione riveste inoltre molta importanza il coinvolgimento delle regioni e dei Cantoni di ubicazione. Una sicura e giusta decisione di portata nazionale può essere adottata unicamente con il dialogo e con il sostegno della popolazione interessata.
Queste considerazioni sono condivise dalla minoranza della Commissione. Tuttavia, l’impegnativo processo che porta al consenso attraverso il dialogo è assolutamente necessario e richiede la dovuta perseveranza. Imporre alla popolazione di un sito un deposito in strati geologici profondi contro la sua volontà significherebbe disattendere i principi di questo importante processo. La minoranza propone pertanto di dare seguito all’iniziativa.

Presieduta dal consigliere agli Stati Didier Berberat (PS, NE), la Commissione si è riunita a Berna il 21 febbraio 2013.

Berna, 22 febbraio 2013 Servizi del Parlamento