Prezzi all’importazione eccessivi
Con 8 voti contro 0 e 5 astensioni la Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare depositata dal Consigliere agli Stati Altherr.

14.449 Iv. Pa. Prezzi all'importazione eccessivi. Abolizione dell'obbligo di acquisto in Svizzera

Per lottare contro i prezzi eccessivi, l’iniziativa parlamentare propone, mediante una revisione della legge sui cartelli, di rendere illecite le pratiche delle imprese, che trovandosi in posizione di dominio relativo sul mercato, approfittano della relazione di dipendenza per imporre prezzi eccessivi ai loro clienti svizzeri rispetto a quelli applicati all’estero. Si tratta di una soluzione simile a quella elaborata nell’agosto 2014 dalla Commissione del Consiglio nazionale nel quadro della revisione della legge sui cartelli e a una regolamentazione analoga esistente nella legislazione tedesca in materia.
Con 8 voti contro 9 e 5 astensioni la Commissione ha deciso di dare seguito a questa iniziativa. La necessità di legiferare – giustificata alla luce delle differenze di prezzo constatate, spesso ingiustificate – si fa ora più pressante vista la problematica del franco forte. Secondo la CET-S il fatto che questa soluzione sia stata adottata in particolare in Germania dimostra la sua praticabilità anche se i possibili effetti benefici non vanno sopravalutati. La Commissione è d’altra parte consapevole che, nel quadro dell’elaborazione del progetto, andranno esaminate attentamente questioni complesse relative in particolare alle conseguenze che avrà una tale regolamentazione sugli esportatori svizzeri che desiderano praticare una politica dei prezzi differenziata, alla definizione di impresa in posizione di dominio relativo sul mercato o ancora alla possibilità di prevedere una sanzione amministrativa. La Commissione si occuperà di questi aspetti in stretta collaborazione con l’Amministrazione e con la segreteria della Commissione della concorrenza non appena avrà ottenuto il via libera da parte della Commissione del Consiglio nazionale, come richiesto dalla legge sul Parlamento.

13.085 Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate. Iniziativa popolare

La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) si è occupata dell’iniziativa popolare «Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate», già discussa in Consiglio nazionale. La Commissione è unanime nel sostenere che lo svantaggio fiscale che esiste a livello di imposta federale diretta nei confronti delle coppie sposate rispetto a quelle che vivono in concubinato deve essere eliminato. Come la Camera bassa, la maggioranza della CET-S ritiene che un’accettazione dell’iniziativa popolare causerebbe nuovi problemi, da un lato in quanto impedirebbe il passaggio a un’imposizione individuale e dall’altro poiché escluderebbe la possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso. Per questi motivi la Commissione propone, con 6 voti contro 6, 1 astensione e il voto determinante del presidente, di contrapporre all’iniziativa popolare il controprogetto diretto del Consiglio nazionale (cfr. Tabella sinottica Sessione invernale 2014 Consiglio nazionale). È stata inoltre discussa un’eventuale modifica di un controprogetto diretto; secondo tale proposta le coppie sposate e i partner registrati costituiscono una comunione economica e non devono essere discriminati rispetto ad altri modi di vita, segnatamente sul piano fiscale e delle assicurazioni sociali. Dato che ciò anticiperebbe un cambiamento di sistema per quanto concerne l’imposizione delle coppie sposate, la CET-S ha respinto la proposta di modifica con 6 voti contro 4 e 3 astensioni. La Commissione raccomanda quindi alla propria Camera di sottoporre l’iniziativa popolare al voto del Popolo e dei Cantoni con la raccomandazione di respingerla e di affiancarle un controprogetto diretto con la raccomandazione di accoglierlo.
La Commissione si è inoltre interrogata in merito alla validità dell’iniziativa. Secondo quanto argomentato, tra i tre elementi dell’iniziativa (definizione di matrimonio, imposizione comune delle coppie sposate e divieto di discriminazione) non esiste alcun nesso materiale e quindi l’iniziativa dovrebbe essere dichiarata, almeno in parte, non valida. Tale richiesta è stata chiaramente respinta (con 9 voti contro 1 e 3 astensioni). 
Una minoranza ritiene che il controprogetto diretto non costituisca una soluzione in quanto lascia in sospeso la questione relativa al cambiamento di sistema di imposizione delle coppie sposate. L’iniziativa popolare, mediante il concetto di imposizione generale, propone invece una soluzione concreta. La minoranza della Commissione è convinta che questa costituisca una via accettabile anche per i Cantoni in quanto utilizzano già ora questo sistema di imposizione. Per questi motivi la minoranza della CET-S propone di non entrare in materia sul controprogetto indiretto e di raccomandare al Popolo e ai Cantoni di accettare l’iniziativa popolare.

Presieduta dal consigliere agli Stati Roberto Zanetti (S, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 26 gennaio 2015. A parte della seduta era presente la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf.

Berna, 26 gennaio 2015 Servizi del Parlamento