L’incontro interparlamentare è stato ospitato dalla Delegazione AELS/UE dell’Assemblea federale, che con la Delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Svizzera (Delegazione DEEA) si riunisce a scadenze regolari(le ultime volte nel
2023 a Bruxelles e nel
2022 a Rapperswil-Jona). L’incontro di quest’anno ha offerto l’opportunità di uno scambio di opinioni a livello parlamentare sullo stato attuale delle consultazioni relative al mandato negoziale e al «common understanding» tra Svizzera e UE. Sotto la presidenza congiunta del consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC, ZG) e dell’eurodeputato Andreas Schwab (PPE, Germania), nonché in presenza di rappresentanti dell’Amministrazione federale (Stephan Lauper, ambasciatore e capo dell’unità Coordinamento UE del DFAE) e della Commissione europea (Sofia Asteriadi, vicecapo di gabinetto del vicepresidente Maroš Šefčovič), i parlamentari hanno discusso dell’approccio «a pacchetto» con il quale s’intende affrontare i punti in sospeso nelle relazioni generali tra Svizzera e UE.
Il presidente della Delegazione AELS/UE Thomas Aeschi ha evidenziato come l’incontro abbia consentito di tracciare una panoramica degli snodi di politica interna attualmente dibattuti in Svizzera nell’ambito del processo di consultazione. A tal fine sono stati sentiti i rappresentati di importanti gruppi d’interesse svizzeri, segnatamente il segretario generale della Conferenza dei governi cantonali Roland Mayer, il capo economista dell’Unione sindacale svizzera Daniel Lampart e il responsabile del settore Economia estera di Economiesuisse Jan Atteslander. Al centro delle discussioni vi sono state alcune questioni relative alla protezione dei salari, al meccanismo di composizione delle controversie, ma anche all’immigrazione e al futuro accordo sull’energia elettrica.
L’eurodeputato Andreas Schwab ha sottolineato l’importanza dello scambio di esperienze a livello parlamentare ed espresso l’auspicio che presto entrambe le parti adottino i loro mandati e possano quindi avviare i negoziati ufficiali.
Nel dibattito la grande maggioranza dei partecipanti ha riconosciuto che i risultati ottenuti con i colloqui esplorativi rappresentano un passo importante verso la regolamentazione dei punti in sospeso e si è espressa a favore di un rapido avvio dei negoziati. Sarebbe infatti nell’interesse sia della Svizzera sia dell’UE porre nuove basi per le relazioni bilaterali e chiarire i punti in sospeso. Tuttavia, ciò richiede anche una comprensione e una disponibilità reciproche. Altri partecipanti hanno espresso il timore che soprattutto l’obbligo di recepimento dinamico del diritto europeo e l’assoggettamento alla competenza giurisdizionale dell’UE possano minare l’indipendenza della Svizzera, i diritti democratici del Popolo svizzero e il federalismo, in particolare l’autonomia dei Cantoni e dei Comuni.
Oltre a un confronto sul mandato negoziale, l’incontro ha permesso di discutere delle prossime elezioni europee del giugno 2024 nonché delle loro possibili ripercussioni sulle relazioni tra Svizzera e UE.
All’incontro interparlamentare l’Assemblea federale svizzera era rappresentata dal presidente della Delegazione Thomas Aeschi (UDC, ZG), dal vicepresidente Damian Müller (PLR, LU), dal presidente del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer (PS, BL), dalla consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter (Alleanza del Centro, BL), dal consigliere nazionale Nicolas Walder (I Verdi, GE), dai consiglieri agli Stati Hannes Germann (UDC, SH), Benedikt Würth (Alleanza del Centro, SG) e Carlo Sommaruga (PS, GE) nonché dalla vicepresidente della Commissione della politica estera del Consiglio nazionale Sibel Arlsan (I Verdi, BS). Per il Parlamento europeo erano presenti l’eurodeputato Andreas Schwab (PPE, Germania), Christophe Grudler (Renew Europe, Francia), Zdzisław Krasnodębski (CRE, Polonia) e Lukas Mandl (PPE, Austria).
43o incontro interparlamentare a Berna sotto la presidenza congiunta del consiglio nazionale Thomas Aeschi (UDC, ZG) e il deputato europeo Andreas Schwab (EPP, Germania)
Les discussions ont porté sur le
L'intesa comune Svizzera-UE su possibili futuri negoziati e le prossime elezioni del Parlamento europeo nel giugno 2024 sono state al centro delle discussioni.
Sofia Asteriadi, vice capo di gabinetto del vicepresidente Šefčovič, ha illustrato la prospettiva della Commissione europea
Le parlamentari e i parlamentari svizzeri e europei, nonché l'ambasciatrice Rita Adam e l'ambasciatore Petros Mavromichalis.
I partecipanti hanno assistito alla presentazione dell'ambasciatrice Rita Adam sul potenziale impatto delle elezioni parlamentari europee sulle relazioni tra Svizzera e UE.
Oltre alla delegazione, hanno partecipato per la parte europea il presidente Andreas Schwab (PPE, DE), Christophe Grudler (Renew, FR), Zdzisław Krasnodębski (ECR, PL) e Lukas Mandl (PPE, AT).
All'incontro interparlamentare hanno partecipato anche rappresentanti di economiesuisse (Jan Atteslander), dell’ Unione sindacale svizzera (Daniel Lampart) e della Conferenza dei governi cantonali (Roland Mayer, non nella foto).
I due presidenti di delegazione, il Consigliere nazionale Thomas Aeschi (SVP, ZG) e Andreas Schwab (PPE, DE)