La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati propone di entrare in materia sul progetto di revisione della legge sul servizio civile (LSC) (19.020) e di approvare 7 delle 8 misure proposte dal Consiglio federale. Questo dovrebbe permettere di ristabilire un certo equilibrio tra il servizio civile e il servizio militare. La Commissione propone invece di mantenere la possibilità di impieghi all’estero. Nel contempo propone anche di respingere la mozione 17.3006 Modifica della legge sul servizio civile.

​La maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) ritiene che la situazione attuale sia insostenibile. Se inizialmente il servizio civile era stato istituito per offrire un’alternativa agli obiettori di coscienza, oggigiorno è utilizzato anche per ottimizzare il percorso professionale o per motivi di confort personale. Di conseguenza, sono fortemente aumentate le domande di ammissione e i passaggi al servizio civile tanto da mettere in pericolo l’equilibrio del sistema fondato sull’obbligo di prestare servizio militare. Secondo la maggioranza le misure proposte dal Consiglio federale vanno nella giusta direzione e dovrebbero permettere di ridurre i passaggi al servizio civile, in particolare da parte dei quadri, e dunque di garantire a lungo termine gli effettivi dell’esercito. La maggioranza ritiene inoltre che il principio di proporzionalità sia rispettato dato che con le misure si mira innanzitutto a ristabilire un certo equilibrio tra il servizio militare e il servizio civile. La Commissione propone dunque con 9 voti contro 2 di entrare nel merito del progetto di revisione della LSC.

Una minoranza considera che la revisione sia prematura e propone di non entrare in materia. A suo modo di vedere bisognerebbe prima analizzare gli effetti dell’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) prima di prendere in considerazione eventuali misure. Le misure proposte dal Consiglio federale hanno un carattere punitivo e sono in parte sproporzionate. Altre costituiscono inutili cavillosità. Per finire l’obiettivo non potrà essere raggiunto e la minoranza teme un aumento delle partenze per motivi sanitari.

Nella deliberazione di dettaglio, la Commissione propone di approvare tutte le misure proposte eccetto quella concernente gli impieghi all’estero, possibilità che con 7 voti contro 3 e 1 astensione vuole mantenere. Per la CPS-E questa misura, che non era prevista inizialmente, riguarda un numero molto basso di casi e una soppressione non avrebbe alcun impatto sull’obbiettivo finale.

Una seconda misura è stata oggetto di un’accesa discussione. A stretta maggioranza, con 5 voti contro 5 e il voto decisivo del presidente, la Commissione propone di accettare l’introduzione di un periodo di attesa di 12 mesi dalla presentazione della domanda al momento dell’ammissione. In merito è stata presentata una proposta di minoranza.

Sono state tutte approvate a larga maggioranza le altre misure proposte dal Consiglio federale, in particolare l’introduzione di un numero minimo di 150 giorni di servizio, di un fattore 1,5 anche per i sottufficiali e ufficiali, del divieto per i medici di assolvere il servizio civile con compiti di medico e del divieto di ammissione dei militari che non hanno più giorni di servizio da prestare. Queste misure sono però oggetto di una proposta di minoranza.

All’inizio della seduta la Commissione ha sentito una delegazione della Conferenza governativa per gli affari militari, la protezione civile e i pompieri (CG MPP), della Conferenza dei responsabili cantonali degli affari militari, della protezione della popolazione e della protezione civile (CRMPC), della Società svizzera degli ufficiali (SSU), della Fédération suisse du service civil (CIVIVA), della Communauté d’intérêts Etablissements d’affectation du service civil e del Conseil Suisse des Activités de Jeunesse (CSAJ).

La Commissione concluderà formalmente l’esame di quest’oggetto il prossimo 23 maggio e procederà al voto sul complesso. Il Consiglio degli Stati esaminerà questo oggetto durante la sessione estiva.

Violenze durante le manifestazioni sportive

A margine dell’esame della convenzione del Consiglio d’Europa sull’approccio integrato in materia di sicurezza fisica, sicurezza pubblica e servizi in occasione di incontri calcistici e di altre manifestazioni sportive (18.059), la Commissione ha discusso il fenomeno della violenza durante le manifestazioni sportive. Secondo la Commissione malgrado gli sforzi profusi finora il problema non è ancora risolto. Prima di prendere posizione in merito alla convenzione del Consiglio d’Europa, essa vorrebbe incontrare, nel corso della seduta di maggio 2019, i capi del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DPPS) e del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) come pure alcuni rappresentanti dei Cantoni. Dopo questi incontri stabilirà le modalità di prosecuzione dei lavori.

Infrastrutture di telecomunicazione

La Commissione ha sentito il vicedirettore dell’Ufficio federale delle comunicazioni e il direttore del Servizio informazioni della Confederazione in merito all’attribuzione di nuove frequenze agli operatori Swisscom, Sunrise e Salt nel quadro dello sviluppo della tecnologia 5G e agli aspetti relativi alla sicurezza connessi con i fornitori di questa tecnologia. La Commissione prende atto delle informazioni che le sono state fornite e, in questa fase di lavoro, non intende proporre misure particolari ma continuerà a seguire da vicino gli sviluppi del settore.

Per concludere la Commissione propone all’unanimità di approvare l’accordo con la Bulgaria sulla lotta contro la criminalità (18.058) ed esprime soddisfazione per il rafforzamento della collaborazione che consentirà in particolare di accelerare lo scambio di informazioni in materia di polizia e di rafforzare le attività d’inchiesta. Essa reputa che questo accordo contribuisca a completare la rete di accordi in materia di polizia conclusi fra la Svizzera e gli Stati dell’Europa sudorientale. Il presente accordo è stato approvato dal Consiglio nazionale nella sessione primaverile del 2019.

Presieduta dal Consigliere agli Stati Josef Dittli (PLR, UR), la Commissione si è riunita a Berna il 1o e 2 aprile 2019. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e la consigliera federale Viola Amherd, responsabile del DDPS.