Nella sua seduta del 13 e 14 febbraio 2017 (cfr. comunicato stampa), la Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) aveva approvato, con 16 voti contro 0 e 6 astensioni, il mandato negoziale conferito alla delegazione svizzera per la Conferenza dell’ONU indetta per negoziare un trattato internazionale volto a vietare le armi nucleari. La CPE-N, consultata in merito alla decisione del Consiglio federale del 15 agosto 2018, ha ora confermato la sua posizione assunta un anno e mezzo fa: con 16 voti contro 6 e 2 astensioni chiede la firma e la ratifica senza indugio del trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW).
La maggioranza della Commissione ritiene che l’adesione della Svizzera al TPNW sia giustificata da evidenti ragioni umanitarie, di diritto internazionale e di politica di pace. A suo avviso, la decisione odierna è anche la dimostrazione di una posizione coerente del Parlamento, che si riflette – oltre che nella presa di posizione della CPE-N del febbraio 2017 sul mandato negoziale – nella decisione del Consiglio nazionale, presa in occasione della sessione estiva 2018, di accogliere la mozione 17.4241 Firmare e ratificare il trattato sul divieto delle armi nucleari. La maggioranza considera la decisione della Commissione una chiara attestazione dell’impegno a favore del disarmo nucleare e per un mondo libero dalle armi atomiche; al contempo tiene tuttavia a sottolineare che attraverso tale decisione non intende stigmatizzare né i detentori di armi nucleari, né gli Stati alleati alle potenze nucleari.
Per la minoranza della Commissione, invece, il principio della neutralità sancito dalla Costituzione esclude una ratifica del trattato. È inoltre dell’avviso che il TPNW, alla luce dell’attuale contesto internazionale, comporti dei rischi per gli interessi della Svizzera in materia di politica di sicurezza.
Attualità internazionale
La CPE-N è tornata a fare il punto sulle relazioni fra la Svizzera e l’Unione europea (UE). Oltre che dello sviluppo dei dossier aperti fra il nostro Paese e l’UE, ha preso atto delle recenti decisioni adottate dal Consiglio federale. Fra gli argomenti trattati, si è discusso in particolare dello stato dei negoziati per un accordo istituzionale con l’UE e della concessione del secondo contributo svizzero all’Unione europea allargata.
Successivamente, la Commissione ha svolto una prima discussione sul Patto mondiale ONU per la migrazione, il quale sarà adottato in occasione di una conferenza prevista in Marocco il prossimo mese di dicembre. La decisione del Consiglio federale di approvare questo Patto (cfr. comunicato stampa) sarà oggetto di una consultazione formale nel quadro della seduta della CPE-N del 5 e 6 novembre 2018.
Altri argomenti
Alla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis e di alcuni rappresentanti del DFAE e del DEFR, la Commissione ha discusso sulla revisione dell’ordinanza sul materiale bellico prevista dal Consiglio federale, soffermandosi in particolare sulle implicazioni che potrebbero derivare in politica estera. Al centro della discussione vi è stato il conflitto di obiettivi fra gli interessi in materia di politica di sicurezza e i principi di politica estera della Svizzera.
La CPE-N è stata inoltre consultata in merito al mandato negoziale del Consiglio federale per la 24a Conferenza mondiale dell’ONU sul clima che si terrà in dicembre a Katowice, in Polonia. Obiettivo della conferenza è l’adozione delle regole di attuazione dell’Accordo di Parigi. La Commissione ha preso atto del mandato, approvandolo.