In relazione ai negoziati Brexit i media hanno spesso paragonato le relazioni bilaterali CH-UE – in particolare l’Accordo quadro istituzionale – all’accordo commerciale e di cooperazione UE-Regno Unito. Per consentire una discussione a livello di politica interna obiettiva e basata sui fatti, la CPE-S desidera far elaborare un raffronto dettagliato tra l’Accordo istituzionale CH-EU e l’Accordo Brexit in vista della seduta del 4 febbraio. Sarà in tal modo possibile individuare anche gli svantaggi che le relazioni bilaterali CH-Regno Unito presentano rispetto all’Accordo commerciale e di cooperazione UE-Regno Unito. Questo raffronto ha lo scopo di rispondere al bisogno generale di informazione della Commissione nel dopo Brexit e di fornire un quadro globale delle differenze nonché dei vantaggi e svantaggi dei due tipi di cooperazione con UE. In base ai risultati che scaturiranno dal raffronto la Commissione si riserva il diritto di presentare nella prossima seduta un postulato dal contenuto analogo.
Arrocchi nel corpo diplomatico
La Commissione è stata informata sulle nomine degli ambasciatori, che negli scorsi giorni hanno avuto grande risonanza nei media. La Commissione è consapevole che le decisioni a livello di personale rientrano nell’ambito di competenza dei Dipartimenti o del Consiglio federale in corpore. Il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, ha illustrato in modo trasparente la procedura e i criteri impiegati per i trasferimenti di personale in seno al corpo diplomatico svizzero. Tale procedura è stata già rivista nel 2017. Tutti i collaboratori conoscono la procedura in più fasi e sottostanno all’obbligo di trasferimento. La Commissione non ha preso alcuna decisione al riguardo.
Consiglio di sicurezza dell’ONU
In presenza del presidente della Confederazione Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, e della consigliera federale Viola Amherd, responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, la CPE-S ha proseguito le deliberazioni iniziate nel novembre 2020 sul coinvolgimento dell’Assemblea federale durante il mandato assunto dalla Svizzera in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU. La Commissione ha discusso per la seconda volta il rapporto redatto dal Consiglio federale in adempimento del postulato 19.3967 «Seggio della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell'ONU. Coinvolgimento del Parlamento». Ha esaminato a fondo gli aspetti di politica economica e di sicurezza e si è occupata del regime di sanzioni secondo l’articolo 41 capitolo VII della Carta dell’ONU e delle misure d’intervento militare secondo l’articolo 42 capitolo VII della Carta dell'ONU. La CPE-S proseguirà le deliberazioni nel prossimo trimestre.
Altri temi
La Commissione ha ripreso le deliberazioni sul complemento alla legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell’uomo (19.073). Senza voti contrari ha deciso di chiedere alla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati di redigere un corapporto incentrato sulla compatibilità della nuova istituzione con le competenze dei Cantoni. Il documento dovrà inoltre illustrare in che modo l’organizzazione sarebbe integrata nel sistema statale svizzero se le fosse attribuita una funzione di vigilanza.
Altre decisioni
- La CPE-S ha accolto senza voti contrari le mozioni del Consiglio nazionale 20.3127 (Cottier). Svizzera e Regno Unito. Passare dalla strategia «Mind the gap» a «Build the bridge» e 20.3738 (Nidegger) Duopolio conflittuale Cina-USA. Analizzare il posizionamento internazionale e gli accordi di libero scambio della Svizzera.
- La Commissione ha deciso, con 11 voti contro 0 e 1 astensione, di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 18.466 Far approvare il diritto non vincolante dall'Assemblea federale.
- La Commissione ha respinto, con 9 voti contro 0 e 4 astensioni, la mozione 18.4113 (Romano) Per una politica estera condivisa. «Soft law» da sviluppare in concerto con il Parlamento.
La CPE-S ha deciso di non dare seguito alle seguenti petizioni:
- 19.2032 Pet. Catalunya peuple d'Espagne (CPDE). Chiusura dell’ambasciata catalana fasulla a Ginevra: senza voti contrari.
- 20.2016 Pet. Association culturelle des Azerbaïdjanais en Suisse. Associazione culturale degli Azerbaigiani in Svizzera. Fermate l’aggressione armena: senza voti contrari.
- 20.2020 Pet. Jonathan Levy. Liberazione e restituzione di fondi provenienti dall’Indonesia: senza voti contrari.