Con lo stanziamento di un credito aggiuntivo urgente di 25 milioni di franchi, la Svizzera potrà contribuire subito ad alleviare le sofferenze della popolazione locale, colpita da una grave carestia, e ad assicurarne la protezione. Il Parlamento deciderà in merito allo stanziamento di ulteriori 25 milioni nel corso della sessione invernale, seguendo la procedura ordinaria prevista per i crediti aggiuntivi.

Il 19 novembre 2025 il Consiglio federale si è rivolto alle Commissioni delle finanze, chiedendo di iscrivere un credito di 50 milioni nella seconda aggiunta al preventivo 2025 (25.042ns), 5 milioni dei quali da compensarsi internamente all’Amministrazione. Questi fondi sono destinati a un pacchetto di aiuti umanitari d’emergenza per la popolazione civile del Sudan e dei Paesi limitrofi. Il Consiglio federale ha nel contempo chiesto alla Delegazione delle finanze (DelFin) di approvare tale credito secondo la procedura d’urgenza (si veda in merito il comunicato stampa del Consiglio federale).

Il 25 novembre 2025, la DelFin ha sentito il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e la responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), che hanno riferito in merito alla grave crisi umanitaria che sta interessando la regione. Dopo che, alla fine di ottobre, forze paramilitari hanno preso il controllo della capitale del Darfur settentrionale, la situazione si è drammaticamente aggravata: vi sono milioni di profughi, che patiscono la fame e sono vittima di aggressioni. Il Consiglio federale intende quindi fare in modo che siano rapidamente stanziati i fondi necessari, così da contribuire ad attenuare le sofferenze della popolazione colpita dalla carestia e assicurarne la protezione. Metà del credito è destinata agli aiuti a favore della popolazione sudanese, mentre l’altra metà verrà utilizzata per i Paesi limitrofi (Sudan del Sud, Ciad ed Egitto). Il credito aggiuntivo è necessario poiché i crediti relativi agli aiuti umanitari approvati dal Parlamento con il preventivo 2025 sono già stati interamente utilizzati.

Considerata, da un lato, la necessità di un rapido stanziamento dei fondi e, dall’altro, quella di preservare la sovranità del Parlamento in materia di preventivo, la DelFin ha deciso di approvare un credito urgente di 25 milioni di franchi, vale a dire la metà dell’importo chiesto dal Consiglio federale, così da poter alleviare rapidamente le sofferenze della popolazione civile, colpita da una crisi di estrema gravità. A decorrere dalla decisione della DelFin, l’Amministrazione può assumere gli impegni necessari e sostenere le spese occorrenti. Il credito sarà quindi sottoposto al Parlamento perché lo approvi a posteriori. Questi deciderà poi in merito ai restanti 25 milioni seguendo la procedura ordinaria: ciò significa che il credito sarà esaminato in via preliminare dalle Commissioni delle finanze e sarà votato dalle Camere nel corso dell’imminente sessione invernale.

Con la sua decisione la DelFin preserva, nella misura del possibile tenuto conto della drammatica situazione in Sudan, la sovranità del Parlamento in materia di preventivo. Tra la decisione della DelFin (procedura d’urgenza) e l’approvazione della seconda aggiunta al preventivo 2025 (procedura ordinaria) intercorreranno da due a tre settimane e mezzo, un intervallo di tempo relativamente breve e ragionevole affinché il Parlamento si pronunci sui fondi non approvati d’urgenza. Il DFAE intende inoltre fare uso dei 25 milioni approvati d’urgenza prima che le Camere discutano il messaggio sull’aggiunta al preventivo: se queste dovessero bocciare il credito, non sarà perciò possibile revocare impegni non ancora assolti o trattenere i fondi non ancora versati. Nella sessione invernale del 2024, in occasione dell’esame del preventivo 2025, le Camere avevano peraltro deciso di ridurre l’importo dei crediti a favore del DFAE, ragione per cui si ritiene opportuno che il Parlamento decida in merito a una parte del credito urgente seguendo la procedura ordinaria.

Skyguide

La sicurezza aerea appartiene all’infrastruttura critica del nostro Paese ed è affidata a Skyguide, il cui azionista di maggioranza è la Confederazione e che si finanzia in ragione dell’80 per cento circa attraverso le tasse prelevate dalle compagnie aeree. Poiché durante la pandemia di coronavirus il Parlamento le aveva accordato un mutuo di 250 milioni, da allora la DelFin si occupa periodicamente di Skyguide. Le criticità principali riguardano il finanziamento della sicurezza aerea (stabilità finanziaria a medio termine, gettito delle tasse legato alle decisioni della Commissione europea, rimborso del mutuo di 250 milioni e implementazione delle misure di risparmio disposte dal Consiglio federale), la stabilizzazione dei sistemi di sicurezza aerea (prevenzione dei guasti, sostituzione dei vecchi sistemi, chiusura anticipata del programma Virtual Center) e la protezione dell’infrastruttura critica (mancanze nel Business Continuity Management System). Dopo un primo confronto con la direzione di Skyguide tenutosi a settembre e dedicato ad aspetti operativi, a novembre la DelFin ha sentito, in rappresentanza della proprietaria (la Confederazione), il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) e il direttore dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFC).

La DelFin invita il DATEC e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) a provvedere affinché Skyguide intensifichi i propri sforzi per aumentare l’efficienza dei costi senza compromettere la sicurezza del traffico aereo. Ci si aspetta inoltre da Skyguide che, come stabilito, rimborsi entro il 2031 il mutuo concessole dalla Confederazione. Se la Commissione dell’Unione europea dovesse inoltre esigere dalla Svizzera una riduzione delle tasse nel periodo 2025-2029, occorrerà inoltre prendere le opportune contromisure sul fronte delle entrate, provvedendo affinché i servizi di sicurezza aerea siano finanziati in maggior misura dagli utenti, anziché dalla Confederazione. Nello stabilire l’importo di un’eventuale tassa si dovrà inoltre badare a che questa non induca le compagnie aeree a optare per aeroporti esteri. La DelFin chiede inoltre al DATEC e al DFF di definire con maggiore precisione le misure previste a lungo termine per assicurare la stabilità finanziaria di Skyguide. Il DATEC deve inoltre continuare a vigilare sull’applicazione delle misure tecniche a tutela dell’infrastruttura critica e sullo sviluppo delle misure strategiche; a Skyguide si chiede inoltre di implementare tali misure in tempi brevi. La DelFin ha appreso con soddisfazione che il Consiglio federale intende precisare in tal senso gli obiettivi strategici di Skyguide per il 2024-2027. Tenuto conto delle incertezze e dei rischi che ne derivano per la Confederazione, la DelFin continuerà a seguire da vicino il dossier e coordinerà il proprio operato con quello delle Commissioni delle finanze, che a loro volta si occupano delle questioni finanziarie riguardanti Skyguide.

Il Consigliere agli Stati Benjamin Mühlemann presiederà la DelFin nel 2026

La DelFin ha nominato i membri della presidenza per il 2026. Il consigliere agli Stati Benjamin Mühlemann (PLR.I Liberali/GL) ricoprirà la carica di presidente e il consigliere nazionale Michael Götte (UDC/SG) quella di vicepresidente. Faranno inoltre parte della DelFin il consigliere nazionale Lars Guggisberg (UDC/BE, presidente uscente), la consigliera nazionale Irène Kälin (Verdi/AG), il consigliere agli Stati Peter Hegglin (Il Centro/ZG) e il consigliere agli Stati Baptiste Hurni (PS/NE). Alla presidenza si alternano ogni anno un deputato del Consiglio nazionale e uno del Consiglio degli Stati.

Conformemente al numero 8.2 dei Principi d'azione della Delegazione delle finanze, è solo il presidente della DelFin a informare l’opinione pubblica.