Nel suo rapporto sintetico pubblicato in data odierna, la CdG-S constata che diversi aspetti concernenti l’impiego di collaboratori esterni nell’Amministrazione federale sono stati migliorati. La CdG-S giunge alla conclusione che il Consiglio federale ha disciplinato più chiaramente l’impiego di collaboratori esterni. L’attuazione di queste regole non è tuttavia controllata sistematicamente. Inoltre, benché la trasparenza sia stata migliorata, vi sono ancora lacune da colmare.

​Nel suo rapporto sintetico pubblicato in data odierna e basato su una valutazione sintetica del Controllo parlamentare dell’amministrazione (CPA), la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) valuta in che misura il Consiglio federale ha attuato le raccomandazioni da essa formulate nel 2014. Allora la CdG-S aveva criticato la mancanza di strategia da parte del Consiglio federale in relazione all’impiego di collaboratori esterni nell’Amministrazione federale, le basi legali insufficienti e la scarsa trasparenza in tale materia.

La CdG-S constata innanzitutto con soddisfazione che il Consiglio federale ha adottato istruzioni sulla conclusione di contratti di fornitura di personale a prestito nell’Amministrazione federale (FF 2015 5159), entrate in vigore a inizio 2016. Essa le ritiene uno strumento utile e sufficientemente chiaro per l’impiego di collaboratori esterni. Inoltre la Commissione rileva che, rispetto alla situazione precedente l’ispezione del 2014, la trasparenza è stata migliorata grazie alla presentazione di alcuni dati nei preventivi e consuntivi, un’evoluzione valutata positivamente dalla Commissione.

Per quanto riguarda altri aspetti, la Commissione vede tuttavia margini di miglioramento allo scopo di rendere più trasparente l’impiego di collaboratori esterni. Essa ribadisce che è difficile verificare se gli obiettivi previsti nelle istruzioni del Consiglio federale siano stati raggiunti. Ad esempio non è noto a quanto ammontino i risparmi effettivi derivanti dall’internalizzazione di collaboratori esterni, dal momento che i corrispondenti importi figurano solo nei preventivi ma non nei consuntivi. Le cifre disponibili non sono quindi certe.

Nel suo rapporto la CdG-S invita il Consiglio federale a rivolgere un’attenzione maggiore alle unità amministrative che fanno ricorso in misura notevole al personale a prestito, come pure a introdurre strumenti di rendiconto e una rilevazione di dati mediante i quali sarà possibile controllare l’attuazione delle istruzioni.

La Commissione auspica inoltre che la possibilità data all’Amministrazione di impiegare collaboratori esterni sia espressamente sancita nella legge sul personale federale. Per questa ragione ha deciso con 9 voti contro 0 e 1 astensione di presentare la mozione 19.4382.

Il 7 ottobre 2014 la CdG-S aveva adottato il suo rapporto sui collaboratori esterni dell’Amministrazione federale, il quale si basava su una valutazione del CPA, e concluso la sua ispezione il 10 novembre 2015. Il 17 febbraio 2017 la CdG-S aveva annunciato l’avvio di un controllo a posteriori, incaricando nel contempo il CPA di stilare una breve valutazione destinata a chiarire in che misura le unità amministrative avessero effettivamente modificato le loro pratiche nel ricorso a collaboratori esterni. Il rapporto sintetico ora pubblicato si occupa delle misure adottate dal Consiglio federale. La Commissione invita il Consiglio federale a prendere posizione sulle considerazioni ivi contenute entro il 12 febbraio 2020.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Anne Seydoux-Christe (PPD, JU), la CdG-S si è riunita il 12 novembre 2019 a Berna.