Dopo un’ampia audizione sulla joint venture tra SSR, Swisscom e Ringier, la Commissione ha deciso di formulare diverse raccomandazioni in merito all’alleanza pubblicitaria all’attenzione del Consiglio federale.

La Commissione ha condotto un’ampia audizione sull’alleanza pubblicitaria tra SSR, Swisscom e Ringier. Oltre ai tre diretti interessati a un’impresa di marketing congiunta, sono stati sentiti anche altri nove interessati, ovvero la COMCO, l’Incaricato federale della protezione dei dati, l’Associazione svizzera dei committenti pubblicitari, le Leading Swiss Agencies, la Fondazione Mediapulse, Tele Suisse, 3+, il Goldbach Group e l’Associazione Media svizzeri. In particolare ha suscitato discussioni controverse la posizione delle aziende mediatiche private. La Commissione, consapevole di non disporre di alcuna competenza decisionale in relazione a questa procedura concreta, ha deciso di trasmettere le sue valutazioni al Consiglio federale sotto forma di raccomandazione. Con 13 voti contro 11, ha deciso di incaricare il Consiglio federale di includere le aziende mediatiche private nella procedura d’esame concernente la partecipazione della SSR e di concedere loro la possibilità di consultare gli atti. Il Consiglio federale deve inoltre garantire che a tutte le aziende mediatiche svizzere sia consentito l’accesso ai dati aggregati dei clienti di Swisscom attraverso una piattaforma indipendente. La decisione a favore di questa raccomandazione è stata accolta con 13 voti contro 10 e 1 astensione. La Commissione chiede infine al Consiglio federale (con 14 voti contro 9 e 1 astensione) di porre condizioni in relazione con l’alleanza pubblicitaria tali da garantire la protezione dei dati.

L’iniziativa parlamentare ( 15.482 Iv. Pa. Matter. Parità di trattamento tra emittenti radiotelevisive private e offerenti online privati ) chiede che alle emittenti radiotelevisive private sia data la possibilità di diffondere pubblicità in ambito politico e religioso. Con 12 voti contro 11, la Commissione chiede alla sua Camera di non dare seguito all’iniziativa. Secondo la maggioranza della Commissione, allentando determinati tipi di pubblicità si influirebbe sul processo democratico di formazione della volontà e si pregiudicherebbe l’indipendenza dei radiotrasmettitori; inoltre verrebbe ulteriormente rafforzata la posizione di potere di attori economicamente influenti. Una minoranza sostiene invece la modifica legislativa prevista dal testo dell’iniziativa, ritenendo in particolare superato il fatto che il divieto della pubblicità sia valido per emittenti radiotelevisive private, mentre la stampa e i media online non sottostanno a nessuna limitazione in questo ambito. Sempre secondo la minoranza, l’allentamento del divieto della pubblicità in ambito politico e religioso aumenterebbe la competitività delle emittenti radiotelevisive private.

La CTT, dopo aver deciso nella sua seduta di gennaio di presentare due interventi sull’ulteriore sviluppo e la modernizzazione delle reti di telefonia mobile, doveva ancora pronunciarsi sul loro tenore preciso. Con 23 voti contro 2 ha quindi accolto una mozione (16.3007) che prevede di innalzare il valore limite degli impianti di telefonia mobile, di semplificare gli strumenti di esecuzione e la definizione degli impianti, nonché di mettere a punto e finanziare un sistema di monitoraggio RNI.
La Commissione ha inoltre incaricato il Consiglio federale mediante un postulato (16.3008; anch’esso accolto con 23 voti contro 2) di esaminare attraverso quali misure si potrebbero facilitare e accelerare le procedure di autorizzazione per la costruzione di antenne di telefonia mobile. Secondo la maggioranza della Commissione, le condizioni limitanti nel raffronto internazionale e le procedure di autorizzazione dovrebbero essere snellite al fine di garantire anche in futuro uno sviluppo delle reti di telefonia mobile conforme ai bisogni. Una minoranza teme che un’elevata esposizione alle radiazioni possa limitare la tutela della salute e chiede pertanto di respingere la mozione 16.3007.

La Commissione ha preso atto del rapporto sul trasferimento del trasporto merci attraverso le Alpi che il Consiglio federale ha licenziato lo scorso dicembre. La Commissione caldeggia le misure previste dal Consiglio federale per rafforzare il trasferimento del trasporto. Per quanto riguarda l’ulteriore sviluppo, ha incaricato l’Amministrazione di approfondire le quattro opzioni esposte in detto rapporto e di sottoporle alla Commissione entro la fine del 2016 per discuterne nuovamente.

Con 14 voti contro 10 la Commissione chiede alla sua Camera di respingere la mozione Janiak, 15.3627 Modificare le prescrizioni sulla restituzione della tassa sul traffico pesante nel traffico combinato non accompagnato vicino al confine.

 

 

Berna, 2 febbraio 2016 Servizi del Parlamento