Il 17 giugno 2016 il Consiglio federale ha adottato il proprio
rapporto sulla verifica della definizione e delle prestazioni del servizio pubblico della SSR in considerazione dei media privati elettronici (16.043). La CTT ha indetto in merito un’estesa indagine conoscitiva tra i rappresentanti delle seguenti organizzazioni e associazioni: Associazione Media svizzeri, SSR, Associazione delle radio private svizzere, Telesuisse, 3+.
Nelle successive discussioni i commissari si sono trovati concordi sulla necessità di accostare operatori privati e SSR. La Commissione deplora che su questo punto il rapporto si limita a prendere in considerazione lo status quo. Secondo la maggioranza della Commissione il rapporto è incompleto e poco orientato al futuro. Inoltre secondo la CTT esso non mette a fuoco gli elementi connessi con i nuovi sviluppi delle tecnologie e le relative possibilità, rispettivamente le delimitazioni fra la SSR e i privati. Allo scopo di colmare tali lacune, la Commissione ha deciso, con 16 voti contro 9, di
incaricare l’Amministrazione di elaborare un rapporto aggiuntivo entro la fine del 2016. La Commissione riprenderà la trattazione dell’oggetto nel mese di gennaio del 2017. Dopo la presentazione del rapporto aggiuntivo potrà inoltre essere approfondita anche la problematica della pubblicità mirata della SSR e la relativa questione concernente una soluzione aperta e specifica del settore in merito all’accesso ai dati aggregati degli utenti. La Commissione chiede all’Ufficio di inserire la discussione sul rapporto aggiuntivo nel programma della sessione primaverile del 2017 del Consiglio nazionale per consentire di discuterne in un contesto più ampio.
La CTT ha adottato con 19 voti contro 4 e 2 astensioni una mozione della Commissione (16.3628) che chiede al Consiglio federale di non autorizzare la SSR a fare uso di pubblicità online neanche dopo il 2018. Ha inoltre adottato all’unanimità un postulato della Commissione (16.3630) che chiede al Consiglio federale di illustrare in un rapporto le modalità con cui potrebbe essere istituita in Svizzera un’autorità di vigilanza indipendente per la radio e la televisione. Dovrebbe anche essere esaminata l’opportunità di riunire l’autorità di vigilanza indipendente per la radio e la televisione con quella che si occupa del settore delle telecomunicazioni.
La CTT ha inoltre esaminato alcune iniziative parlamentari relative a questa tematica. Con 11 voti contro 11, 2 astensioni e il voto decisivo del Presidente propone di dare seguito all’iniziativa parlamentare Rutz Gregor. Le attività non previste dalla concessione vanno autorizzate soltanto in caso di assoluta necessità (15.495). Con 21 voti contro 0 e 4 astensioni propone pure di dare seguito all’iniziativa parlamentare
Hiltpold. Garantire la pluralità mediatica in Svizzera. Esame preliminare (16.422). L’iniziativa parlamentare Rutz chiede che le attività della SSR che non rientrano nella concessione possano essere autorizzate unicamente se sono assolutamente necessarie da un punto di vista economico, mentre l’iniziativa parlamentare Hiltpold chiede che tali attività della SSR in cooperazione con altre imprese del settore dei media siano ammesse solo quando siano soddisfatte diverse condizioni.
Per quel che riguarda l’iniziativa parlamentare Müller Thomas. Concessione SSR. D’ora innanzi la competenza spetta al Parlamento (15.457), la CTT ha deciso con 13 voti contro 11 e 1 astensione di depositare una mozione commissionale (16.3629). La mozione chiede che per la concessione SSR venga introdotta una competenza duale: una competenza per la concessione quadro attribuita all’Assemblea federale e una competenza per la concessione di gestione attribuita al Consiglio federale. La maggioranza della Commissione ritiene che questa soluzione permetterà di attuare in maniera più adeguata quanto chiesto dall’iniziativa. Di seguito, la Commissione ha deciso con 16 voti contro 9 di non dare seguito all’iniziativa.
Con 16 voti contro 6 e 3 astensioni, la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Graf-Litscher. Sostegno ai media giornalistici on line. Definizione e finanziamento (15.497). La maggioranza della Commissione ritiene che in questo settore i media elettronici privati non debbano essere sostenuti dallo Stato in virtù della loro indipendenza giornalistica.
La Commissione si è occupata inoltre dell’iniziativa parlamentare
15.500 Via Sicura. No a una triplice sanzione!. Ha deciso che continuerà la trattazione di questa importante tematica durante la sua seduta del 13 e 14 febbraio 2017.
Con 15 voti contro 8 e 2 astensioni, la Commissione propone alla propria Camera di accogliere una mozione del Consiglio degli Stati (15.4092 Strade. Misure di protezione fonica per le strade dopo il 2018). La maggioranza condivide il parere della Camera alta, per la quale è nell’interesse della protezione fonica applicare in modo un poco più flessibile il termine di risanamento stabilito.
Dopo che ambedue le Camere hanno dato seguito all’iniziativa parlamentare 15.456 del consigliere nazionale Maximilian Reimann (Innalzare da 70 a 75 anni l’età della visita di controllo periodica del medico di fiducia per i conducenti anziani), la Commissione ha deciso ad ampia maggioranza (23 voti contro 0 e 1 astensione) di provvedere tempestivamente alla sua attuazione mediante una snella modifica di legge. Ha quindi chiesto all’Amministrazione di presentarle entro la fine del mese di ottobre un avamprogetto per la procedura di consultazione.
Senza voti contrari, la Commissione ha deciso infine di non dare seguito all’iniziativa depositata dal Cantone di Neuchâtel (15.318 Riconoscimento e finanziamento delle strade nazionali), dato che la richiesta in questione è già adempita.
La Commissione si è poi intrattenuta a colloquio con il presidente di Postcom, Hans Hollenstein, e si è chinata su una bozza degli obiettivi strategici del Consiglio federale per la Posta svizzera. Da più parti è stato espresso scetticismo riguardo a singoli progetti e attività della Posta svizzera, in particolare la questione dell’elaborazione parziale degli indirizzi in Vietnam ha sollevato parecchie incomprensioni. Per discutere di questo argomento la Commissione ha deciso di invitare per la sua prossima sessione i dirigenti della Posta e la consigliera federale responsabile, in modo da stabilire se è necessario che la questione venga discussa dal Parlamento.