La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ha deciso all’unanimità di indirizzare una lettera al Consiglio federale, nella quale chiede che la direzione del nuovo centro di competenza «Cyber» sia autorizzata a impartire istruzioni e non abbia soltanto compiti di coordinamento. Chiede inoltre l’attribuzione immediata di risorse di personale e finanziarie, tra l’altro per sviluppare la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza (MELANI) e per migliorare le resilienza cibernetica delle infrastrutture critiche.

​La Commissione accoglie in linea di principio le decisioni prese dal Consiglio federale a luglio 2018 per intensificare gli sforzi nell’ambito della prevenzione e della lotta ai cyber-rischi. Ritiene dunque giusto costituire una delegazione del Consiglio federale per le questioni inerenti alla cyber sicurezza e di cui faranno parte i capi del DFF, DDPS e DFGP. Appoggia pure la creazione del centro di competenza «Cyber» aggregato al DFF e diretto da «un signor o una signora cyber», poiché in questo modo ci si può appoggiare sulle competenze di MELANI. Essa critica tuttavia il fatto che la direzione del nuovo centro di competenza non sia autorizzata a impartire istruzioni. A suo parere si è persa l’occasione di decidere misure immediate e stanziare risorse di personale e finanziarie. Vista la crescente situazione di minaccia cibernetica, la Svizzera non può tuttavia permettersi di trascinare questi lavori.

Pertanto nella sua lettera la Commissione chiede, oltre che di conferire alla direzione del nuovo centro di competenza la facoltà di impartire istruzioni, anche risorse di personale e finanziarie immediate per sviluppare MELANI, tra l’altro per ampliare le prestazioni a favore delle PMI, per migliorare la resilienza cibernetica delle infrastrutture critiche, per sviluppare le capacità di valutazione e di raffigurazione delle minacce cibernetiche e per sensibilizzare il pubblico sui cyber-rischi.

Attuazione dell’ulteriore sviluppo dell’esercito e giornate informative per le donne

La Commissione ha preso atto di un rapporto intermedio concernente l’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) ed è stata consultata in merito a vari disegni di ordinanza a seguito della riforma dell’esercito. La Commissione è soddisfatta che l’USEs sia stato avviato a inizio 2018 con successo e che le reazioni siano state ampiamente positive. Appoggia l’orientamento dei lavori e conferma il suo impegno a favore di una rapida attuazione della riforma. Ha discusso in dettaglio in particolare le questioni dell’alimentazione degli effettivi dell’esercito.

La Commissione ha inoltre sentito una rappresentanza della Conferenza governativa per gli affari militari, la protezione civile e i pompieri (CG MPP) in merito alla questione delle giornate informative per le donne. A maggio 2018 l’assemblea plenaria della CG MPP ha deciso di rinunciare a introdurre una giornata informativa obbligatoria per le donne, in quanto sarebbe stato necessario modificare la Costituzione. L’opzione scelta è stata invece quella di obbligare tutti i Cantoni a invitare a una giornata informativa volontaria le donne svizzere, che non sono soggette all’obbligo di leva. Questo comporterebbe modifiche del Codice delle obbligazioni e della legge sulle indennità di perdita di guadagno. Dopo aver preso atto delle informazioni, in una votazione consultiva la Commissione ha proposto con 13 voti contro 8 e 1 astensione di non proseguire i lavori, in particolare perché ritiene che l’onere sia decisamente sproporzionato rispetto al beneficio auspicato.

Altri affari

Con 16 voti contro 7 la CPS-N propone al Consiglio nazionale di prendere conoscenza del rapporto del Consiglio federale concernente la vigilanza sul Servizio delle attività informative della Confederazione (17.074). Una minoranza propone di rinviare il rapporto al Consiglio federale con il mandato di valutare dopo due anni di attività l’adeguatezza del sistema per la vigilanza sul Servizio delle attività informative della Confederazione e di illustrare vantaggi e svantaggi di un’autorità di vigilanza indipendente dall’Amministrazione federale.

Con 13 voti contro 9 propone di non dare seguito alla petizione 17.2019 «Bisogna proibire i movimenti islamisti in Svizzera!». Una minoranza è favorevole alla petizione e chiede di elaborare un’intervenzione commissionale in tal senso.

La Commissione propone infine all’unanimità di non dare seguito alla petizione 18.2001 «Per un elenco pubblico dei membri di Scientology».

Presieduta dal consigliere nazionale Werner Salzmann (UDC, BE), la Commissione si è riunita il 20 e il 21 agosto 2018. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DDPS, e il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, capo del DEFR.

A proposito delle decisioni sulla revisione dell’ordinanza sul materiale bellico la Commissione ha già informato ieri (cfr. comunicato stampa).