Un bilancio intermedio concernente lo scorporo della RUAG indica che è ancora in corso l’ultima tappa del processo, ossia quella riguardante lo scorporo dei dati. In seguito a un servizio della televisione svizzero-tedesca SRF su una possibile violazione dei dati, la Commissione è preoccupata e chiede alla Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N) di esaminare più da vicino i rischi esistenti per la sicurezza del Paese.

La Commissione è stata informata dai rappresentanti del Dipartimento federale delle finanze (DFF) e del Dipartimento federale della difesa (DDPS) in merito allo stato d’avanzamento del processo di scorporo delle attività della RUAG. Questo processo prevede che le divisioni della RUAG che lavorano principalmente per l’Esercito svizzero (RUAG MRO Svizzera) e quelle che operano sul libero mercato (RUAG International) vengano separate dal punto di vista organizzativo, giuridico e finanziario. Per ridurre i rischi di ciberattacchi, il processo comprende anche lo scorporo dell’informatica e l’integrazione dei dati della RUAG MRO Svizzera nel perimetro di sicurezza della Base d’aiuto alla condotta (BAC).

La Commissione ha preso atto dell’avanzamento dei lavori (compresi i risultati finanziari della RUAG per il 2020) e in particolare del fatto che lo scorporo dell’informatica e l’integrazione dei dati devono ancora essere completati nel 2021. La Commissione si è detta preoccupata per il rischio di sicurezza che questa situazione comporta per la Svizzera, ma anche per il danno d’immagine e la perdita di credibilità causati dal servizio andato in onda il 19 maggio 2021 nella trasmissione Rundschau sul canale televisivo SRF. La CPS-N è preoccupata per questa situazione e chiederà alla CdG-N di esaminare più da vicino i rischi esistenti per la sicurezza del Paese.

Sistema satellitare CSO: la CPS-N prende sul serio le critiche del CDF

La Commissione ha esaminato la Convenzione quadro con la Francia relativa al sistema satellitare Composante Spatiale Optique (20.091). Quest’accordo bilaterale, che mira a garantire alla Svizzera la possibilità di ottenere immagini satellitari di alta qualità, prevede un credito d’impegno di 82 milioni di franchi per l’utilizzo del sistema satellitare francese.

Il progetto, accolto all’unanimità dal Consiglio degli Stati durante la sessione primaverile 2021, è stato criticato dal Controllo federale delle finanze (CDF) in particolare per la mancanza di trasparenza finanziaria, la non presa in considerazione della futura strategia del Consiglio federale relativa al settore spaziale, lo squilibrio tra i costi cagionati e i bisogni reali oltre che per l’assenza di alternative analizzate. Di conseguenza, pur non negando che dal punto di vista strategico sia importante poter accedere a immagini di questo tipo, la Commissione desidera ottenere chiarimenti e informazioni supplementari prima di pronunciarsi su un’eventuale entrata in materia. Ha pertanto accolto con 23 voti favorevoli e 1 astensione una proposta che chiede di posticipare l’esame del progetto, di sentire il CDF e di approfondire le questioni sollevate da quest’ultimo.

Programma di trasformazione DaziT

Il consigliere federale Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF), ha fornito alla Commissione informazioni sullo stato d’avanzamento del programma di trasformazione digitale DaziT, attualmente in corso all’interno dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD). La CPS-N ha preso atto con soddisfazione che il progetto avanza più rapidamente del previsto e che i costi della riforma rispettano il credito d’impegno stanziato. Ha tuttavia espresso preoccupazioni riguardo alle critiche sollevate dalla stampa, in particolare in relazione alle conseguenze di queste trasformazioni per il personale doganale e allo stile di gestione dei vertici dell’AFD. In questo contesto ha respinto, con 17 voti contro 6 e 2 astensioni, una proposta per una mozione di commissione volta a sospendere il programma DaziT nell’attesa di chiarire alcuni punti.

Altre decisioni

La CPS-N ha inoltre dato seguito, con 16 voti contro 9, all’iniziativa parlamentare 20.469 che chiede che anche chi ha assolto tutto il servizio di protezione civile venga esonerato dal versamento della tassa di esenzione dall’obbligo militare. Secondo la maggioranza della Commissione la legislazione attuale non rispetta la parità di trattamento tra i diversi obblighi di servizio, a scapito del servizio di protezione civile. La minoranza ritiene invece che un tale progetto richiederebbe una ridefinizione dell’obbligo di servire e quindi una modifica costituzionale. L’iniziativa parlamentare, che è nella sua prima fase, è trasmessa alla CPS-S per l’esame preliminare.

Nel quadro dei lavori sull’iniziativa parlamentare «Esenzione dalla tassa militare per le guardie svizzere» (19.429) la Commissione ha preso atto del parere del Consiglio federale, il quale raccomanda di non entrare in materia. L’esame del progetto è previsto nella sessione estiva 2021. 

Presieduta dalla consigliera nazionale Ida Glanzmann-Hunkeler (M-E, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 20 e il 21 maggio 2021. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, e il consigliere federale Ueli Maurer, capo del DFF.