Alla stregua del Consiglio degli Stati nella sessione estiva, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale non solleva obiezioni di rilievo rispetto a una maggiore utilizzazione del nuovo numero AVS, specialmente da parte dei Cantoni.

La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) ha preso nota che il numero AVS non contiene alcuna informazione relativa al suo titolare e non consente dunque di trarre conclusioni quanto alle caratteristiche della persona interessata (contrariamente al numero AVS utilizzato fino al 2008). Ritiene quindi che questo progetto del Consiglio federale (19.057) non pone problemi particolari in termini di protezione dei dati e consente di accelerare la digitalizzazione delle autorità. Nella votazione sul complesso, con 20 voti contro 0 e 4 astensioni la Commissione ha dato il proprio avallo al progetto, che era già stato approvato senza difficoltà nel Consiglio degli Stati. Con 23 voti contro 0 la CIP-N propone alla propria Camera di tornare sull’unica modifica materiale del progetto decisa dal Consiglio degli Stati e concernente gli organismi incaricati dei controlli previsti da un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale. Una minoranza chiede il rinvio al Consiglio federale con il mandato di sostituire l’utilizzazione del numero AVS con quella di un numero personale basato sul numero AVS. Un’altra minoranza chiede un regime più restrittivo per l’utilizzazione del numero AVS da parte di organismi esterni all’Amministrazione.

Accesso dei lobbisti al Palazzo del Parlamento

La Commissione ha proceduto alla deliberazione di dettaglio su un progetto del Consiglio degli Stati riguardante l’accesso dei lobbisti al Palazzo del Parlamento (15.438 s Iv. Pa. Berberat. Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale). Contrariamente a quanto proposto dalla sua Commissione, il 2 dicembre 2019 il Consiglio nazionale è entrato in materia sul progetto con 107 voti contro 66. Secondo il progetto del Consiglio degli Stati, i lobbisti che hanno ottenuto un certificato d’accesso grazie alla mediazione di un membro dell’Assemblea federale devono ora fornire informazioni in merito ai propri mandanti e ai propri compiti. La Commissione approva questo obbligo più ampio di rendere pubbliche le relazioni d’interesse dei lobbisti, ma ritiene che i parlamentari non dovrebbero fungere da apriporta per questi ultimi. In una serie di votazioni essa ha perciò approvato un piano secondo il quale i lobbisti che si annunciano previamente e che adempiono l’obbligo di cui sopra ricevono un tesserino giornaliero per accedere al Palazzo del Parlamento. Con 14 voti contro 11, la Commissione ha accolto nella votazione sul complesso il progetto adeguato in tal senso.

Mantenere l’aiuto transitorio per i parlamentari

Nella scorsa sessione il Consiglio degli Stati non è entrato in materia, con 31 voti contro 6, su un progetto del Consiglio nazionale, in base al quale in futuro soltanto i parlamentari non rieletti, ma non quelli che lasciano volontariamente il Parlamento, possono chiedere un aiuto transitorio (16.460 n Iv. Pa. Soppressione dell’aiuto transitorio per i parlamentari). Con la sua decisione del 9 dicembre 2019, il Consiglio nazionale aveva già scelto una soluzione meno radicale rispetto a quella proposta dalla propria Commissione, che voleva abolire completamente l’aiuto transitorio. Con 13 voti contro 11, la Commissione si allinea alla chiara decisione di non entrare in materia del Consiglio degli Stati.

Promozione del plurilinguismo nell’Amministrazione federale: presentazione di interventi delle commissioni

La Commissione ha preso spunto dal rapporto «Promozione del plurilinguismo in seno all’Amministrazione federale» per presentare due interventi commissionali. La mozione «20.3920 Monitoraggio delle candidature ai posti vacanti sotto il profilo della comunità linguistica e del Cantone di provenienza del candidato», accolta all’unanimità, incarica il Consiglio federale di svolgere un monitoraggio delle candidature ai posti vacanti affinché si chiarisca se davvero da determinate regioni linguistiche perviene un numero di candidature insufficiente. Il postulato 20.3921, accolto all’unanimità, chiede un rapporto sull’osservanza delle direttive in materia di promozione del plurilinguismo.

Inoltre la Commissione si è occupata del pacchetto di misure a favore dei media (20.038). Proseguirà l’esame del disegno nella sua seduta prevista in agosto e presenterà richieste in un corapporto all’attenzione della CTT.

Oggi sul mezzogiorno è già stato pubblicato un comunicato stampa in merito agli affari trattati in Commissione giovedì 2 luglio.

Presieduta dal consigliere nazionale Andreas Glarner (V/AG), la Commissione si è riunita il 2 e 3 luglio 2020 a Berna.