Nella sua terza e ultima deliberazione dell’oggetto 19.400 (Iv. Pa. Più trasparenza nel finanziamento della politica) la Commissione ha in linea di principio seguito il Consiglio nazionale in tutte e quattro le divergenze materiali ancora rimanenti. Riguardo l’ammontare dei contributi a partiti e comitati sottoposti all’obbligo di pubblicità, la Commissione si allinea senza voti contrari al Consiglio nazionale, secondo cui i contributi a partire da 15 000 franchi devono essere comunicati.
Con 7 voti contro 4 e 2 astensioni la CIP-S ha approvato un altro importante punto per il comitato d’iniziativa: devono essere effettuati controlli a campione sulla correttezza dei dati soggetti all’obbligo di pubblicità.
La questione se l’obbligo di pubblicità fosse applicabile anche ai membri del Consiglio degli Stati era controversa. Dopo approfondita discussione e un chiarimento concernente i termini di comunicazione, la Commissione ha approvato l’obbligo di pubblicità con 7 voti contro 6. Infine è rimasto incontestato il fatto che i partiti debbano anche comunicare quali contributi abbiano ricevuto dai loro membri eletti.
Esenzione dagli emolumenti nella legge sulla trasparenza: non entrata in materia
Con 6 voti contro 4 e 3 astensioni la CIP-S ha deciso di non entrare in materia per quanto concerne un progetto del Consiglio nazionale elaborato per attuare l’iniziativa parlamentare 16.432 n (Iv. Pa. Graf-Litscher. Disciplinamento degli emolumenti. Principio della trasparenza nell’Amministrazione federale) secondo cui nessun emolumento dovrebbe essere riscosso per accedere ai documenti ufficiali secondo la legge sulla trasparenza. La Commissione sottolinea che il trattamento di talune domande comporta spese notevoli. Con la riscossione di un emolumento è possibile garantire che vengano inoltrate soltanto domande giustificate. La legislazione attuale permette una riscossione differenziata e adeguata degli emolumenti, per cui già oggi nella maggior parte dei casi non viene riscossa alcuna tassa.
Salari dei quadri nelle aziende della Confederazione e nelle aziende parastatali: entrata in materia di stretta misura
Con 6 voti contro 5 e 1 astensione la CIP-S è entrata in materia su un progetto del Consiglio nazionale elaborato per attuare l’iniziativa parlamentare 16.438 n (Iv. Pa. [Leutenegger Oberholzer] Piller Carrard. Per retribuzioni adeguate e contro gli eccessi salariali delle aziende della Confederazione e di aziende parastatali). In questo progetto la rimunerazione annua massima versata ai quadri di grado più elevato e ai membri del consiglio d’amministrazione delle aziende della Confederazione e delle aziende parastatali non può superare un milione di franchi.
La Commissione considera tuttavia inopportuno stabilire per legge un importo identico e fisso relativo al tetto salariale delle singole aziende. Essa ha pertanto incaricato l’Amministrazione di formulare proposte secondo cui verranno stabiliti intervalli differenziati a seconda dell’azienda.
Programma di legislatura: la Commissione ancora favorevole a uno snellimento
La Commissione ha preso atto che l’iniziativa parlamentare 20.446 s (Iv. Pa. Damian Müller. Cura fitness per il Parlamento. Snellire il programma di legislatura) è stata chiaramente respinta dalla Commissione omologa del Consiglio nazionale. La CIP-S considera tuttavia giustificata la richiesta di rendere più efficiente la procedura del programma di legislatura e di limitarsi a prendere conoscenza del rapporto del Consiglio federale in merito. Con 10 voti contro 3 la Commissione propone pertanto al suo Consiglio di dare seguito all’iniziativa.
Nessuna ulteriore funzione di sorveglianza per la prevista istituzione nazionale per i diritti dell’uomo
La Commissione ha discusso l’oggetto 19.073 «Misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell’uomo. Legge federale», in particolare in merito alle questioni concernenti la politica statale. In risposta alla specifica domanda della Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati e in accordo con il disegno del Consiglio federale, la CIP-S è giunta alla conclusione che la prevista istituzione, per non ampliarne troppo le responsabilità e per mantenere le competenze cantonali, non debba riprendere alcun compito di sorveglianza.
Nessuna ulteriore misura per le persone senza status legale
Con 8 voti contro 4 la Commissione raccomanda di respingere la mozione 20.3420 che invita il Consiglio federale a proporre soluzioni per sostenere ulteriormente le persone senza status legale. Una minoranza propone di accogliere la mozione.
Presieduta dal consigliere agli Stati Andrea Caroni (RL/AR), la Commissione si è riunita il 29 marzo 2021 a Berna.