Protezione delle specie
La Commissione dell’ambiente è favorevole alla caccia al lupo e quindi all’abbandono del suo statuto di specie protetta. Questa misura si spinge nettamente oltre il sistema moderato di regolazione dei branchi di lupi voluto dal Parlamento nel 2015.

​Con 11 voti contro 10 e 2 astensioni la Commissione propone di dare seguito all’iniziativa del Cantone del Vallese 14.320 «Lupo. La festa è finita!». L’iniziativa chiede che il lupo possa essere cacciato e che la Convenzione di Berna sia rinegoziata prevedendo una riserva che escluda la protezione del lupo per la Svizzera.

La Commissione constata che le misure di prevenzione volte a proteggere i branchi come pure l’abbattimento isolato di lupi che causano danni non mancano di porre problemi. Queste misure si rivelano infatti costose e non permettono di evitare gli attacchi dei predatori. Inoltre, la protezione dei branchi rischia di compromettere lo sviluppo delle attività turistiche, poiché gli attacchi da parte dei cani pastore nei confronti degli escursionisti non sono eventi rari. Per di più queste misure sono difficilmente applicabili in alcune regioni alpestri a causa della particolare topografia. Infine la Commissione ritiene che il territorio svizzero sia così densamente popolato che una coabitazione con il lupo risulta in ogni caso difficile.

Una minoranza propone di respingere l’iniziativa. Essa ricorda che nel 2015, trasmettendo la mozione Engler 14.3151 al Consiglio federale, le Camere hanno optato per una soluzione equilibrata che si prefigge di tener conto sia delle rivendicazioni delle regioni di montagna sia degli imperativi in materia di protezione del lupo. Secondo la minoranza, il fatto che la Costituzione e la Convenzione di Berna garantiscano entrambe la protezione del lupo in Svizzera porta di per sé a escludere già la caccia. Essa teme d’altronde che l’adozione dell’iniziativa ritardi i miglioramenti necessari nella regolazione delle popolazioni di lupi.

Indennizzo della Confederazione per danni causati dal castoro

La Commissione si è occupata della problematica dei danni causati dal castoro alle infrastrutture, quali sentieri pedestri, strade agricole e forestali od opere di protezione contro le piene. Essa ha constatato che, nonostante il castoro, le sue tane e le dighe da esso costruite siano protette dalla legge sulla caccia, i danni causati dalla sua attività non sono indennizzati. Contrariamente al Consiglio federale, la Commissione ritiene che gli spazi riservati alle acque non siano sufficienti per evitare i conflitti. Essa propone quindi con 8 voti contro 5 e 1 astensione di dare seguito all’iniziativa cantonale turgoviese (15.300). La Confederazione sarà quindi chiamata a indennizzare i proprietari.

Divieto dei sacchetti di plastica usa e getta

Con 13 voti contro 11, la Commissione ha deciso di togliere dal ruolo la mozione de Buman (10.3850). La maggioranza parte dal presupposto che sarà concluso un accordo settoriale che consentirà di ridurre considerevolmente il numero di sacchetti di plastica usa e getta in circolazione. La minoranza, al contrario, si oppone a tale decisione: essa ritiene infatti che togliendo dal ruolo la mozione verrebbe compromessa la possibilità di concludere un simile accordo settoriale.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (PPD/SO), la Commissione si è riunita il 23 e 24 maggio 2016 a Berna.
 

Berna, 25 maggio 2016 Servizi del Parlamento