La Commissione dell’energia del Consiglio nazionale ha fatto un passo verso un compromesso in materia di deduzioni fiscali decidendo di limitare le nuove deduzioni ai costi di demolizione degli edifici che fanno parte della sostanza privata. Auspica tuttavia di estendere le deduzioni su due anni. Per il resto propone di allinearsi completamente al modello di sostegno dei grandi impianti idroelettrici adottato dal Consiglio degli Stati.

​La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha effettuato l’ultimo esame delle divergenze nell’ambito della trattazione della strategia energetica (13.074). Su tutta una serie di punti si allinea alle decisioni del Consiglio degli Stati. Con 15 voti contro 10 sostiene infatti i grandi impianti idroelettrici (art. 33a), riprendendo integralmente la versione adottata dal Consiglio degli Stati (0,2 ct/kWh prelevati dal fondo per il supplemento di rete che consentirà di finanziare per un massimo di 1 ct/kWh la produzione dei grandi impianti idroelettrici). Una minoranza respinge questa proposta di finanziamento adducendo che il supplemento prelevato sulla rete non può essere utilizzato per sostenere gli impianti esistenti e che occorre invece sviluppare altri modelli.

Per quanto concerne gli aspetti fiscali, la Commissione sostiene con 16 voti contro 9 la deduzione delle spese di demolizione di un edificio in vista di una sua sostituzione, conformemente a quanto previsto dal Consiglio degli Stati. Propone tuttavia di estendere la deduzione su due periodi fiscali. Una prima minoranza si associa integralmente al Consiglio degli Stati considerando inutile e burocratica questa estensione temporale. Una seconda minoranza propone invece di mantenere la versione iniziale del Consiglio nazionale, che prevede la possibilità di dedurre su quattro periodi fiscali tutti i costi di ricostruzione.

La Commissione si è anche dedicata al tema delle costruzione di nuovi impianti in zone protette (art. 14). Con 13 voti contro 12 mantiene la sua versione, che mette l’accento sull’interesse nazionale legato alla realizzazione di impianti di produzione di energie rinnovabili. Una minoranza vuole invece lasciare maggiore flessibilità nella ponderazione concreta degli interessi esistenti e si associa al Consiglio federale.

Con 13 voti contro 9 e 3 astensioni, la Commissione sostiene inoltre il bonus agricolo previsto per gli impianti di biogas che trattano unicamente concimi aziendali (art. 22 cpv. 7). Da ultimo la Commissione si oppone con 13 voti contro 10 e 2 astensioni alle aste previste per stabilire il tasso di rimunerazione per tipo di impianto (art. 25 segg.). Su diversi punti varie minoranze si allineano alla versione del Consiglio degli Stati.

Finanziamento dei compiti nell’ambito della protezione della natura

L’iniziativa 14.314 del Cantone di Berna chiede che la Confederazione metta a disposizione dei Cantoni i mezzi finanziari necessari all’attuazione dei nuovi compiti nell’ambito della protezione della natura, segnatamente per quanto concerne la tutela della biodiversità. Chiede inoltre che la Confederazione finanzi i progetti nazionali e i Cantoni quelli d’importanza regionale e locale. La Commissione ritiene che la protezione dell’ambiente debba essere considerata nel suo insieme e che il suo finanziamento non possa quindi essere suddiviso in funzione del carattere nazionale o regionale dei progetti. Ha preso atto che il 18 maggio 2016 il Consiglio federale ha deciso di investire 55 milioni di franchi supplementari nella conservazione della diversità biologica in Svizzera. Propone quindi all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa.

Altri temi

La Commissione ha inoltre esaminato l’iniziativa parlamentare von Siebenthal, che chiede di consentire la combustione del legno non trattato senza condizioni particolari (10.500). Si è detta favorevole a una modifica dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico al fine di permettere alle aziende di incenerire nei loro impianti gli scarti di legname non trattati e ai privati di bruciarli nelle caldaie o nelle stufe. Con 13 voti contro 6 e 1 astensione, la Commissione raccomanda al Consiglio federale di mettere in vigore l’ordinanza riveduta.

Da ultimo propone all’unanimità di adottare la versione modificata dal Consiglio degli Stati della mozione Aebi 13.3324, secondo cui la deroga all’obbligo di allacciamento alle canalizzazioni deve essere applicata a tutte le aziende agricole che allevano animali da reddito e non solo a quelle che allevano bovini o suini.

Presieduta dal consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (PPD/SO), la Commissione si è riunita a Berna il 4 e 5 luglio 2016. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.