La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha dibattuto la Strategia sulle reti elettriche (16.035) aderendo in ampia misura alla posizione del Consiglio degli Stati. Nella questione centrale concernente il fattore dei costi aggiuntivi, con 14 voti contro 11 appoggia la proposta del Consiglio federale secondo cui, in linea di principio, le linee con una tensione nominale inferiore a 220 kV devono essere posate come cavi interrati. A tal fine è determinante che l’operazione sia realizzabile da un punto di vista tecnico-operativo e che i costi aggiuntivi rispetto alla variante aerea non superino il fattore 3.0. Una minoranza ritiene invece che anche un fattore dei costi aggiuntivi pari a 2.0 sarebbe sufficiente.
Per quanto attiene al superamento del fattore dei costi aggiuntivi, con 15 voti contro 8 e 1 astensione la Commissione si allinea al Consiglio degli Stati, che intende evitare che si verifichi un trasferimento dei costi a carico dei clienti finali. Un superamento dev’essere ammissibile soltanto se un terzo si assume i costi che eccedono il fattore dei costi aggiuntivi. Una minoranza si esprime tuttavia in favore della versione del Consiglio federale, il quale intende riservarsi la possibilità di dichiarare obbligatorio l’interramento dei cavi anche in caso di superamento del fattore dei costi aggiuntivi fino al doppio del valore stabilito, qualora ciò consenta di attenuare notevolmente l’impatto sulla zona interessata.
Al pari del Consiglio federale e del Consiglio degli Stati, la Commissione è favorevole alle reti intelligenti volte a ottimizzare il consumo di energia. Crea tuttavia una divergenza rispetto alla decisione del Consiglio degli Stati in quanto chiede che l’impiego di sistemi di controllo e di regolazione intelligenti presso i consumatori finali sia subordinato al consenso di questi ultimi.
È stata infine oggetto di discussione anche la decisione del Consiglio degli Stati di permettere alle imprese elettriche di ripercuotere integralmente i costi della produzione propria sui loro clienti fissi, senza dover tenere conto dei benefici ottenuti grazie ai loro acquisti sul mercato. In seno alla Commissione sono stati sollevati interrogativi circa la necessità, in considerazione dell’attuale situazione di tensione sul mercato dell’energia, di mettere in atto interventi più incisivi e di elaborare soluzioni transitorie volte in particolare a sostenere l’energia idroelettrica. A questo proposito, in occasione della prossima seduta saranno condotte indagini conoscitive.
La Commissione ha quindi esaminato l’iniziativa del Cantone di Berna (15.319) che chiede che i contributi versati dalla Confederazione a favore delle opere di protezione contro le piene siano aumentati dal 35-45 per cento al 45-55 per cento. Essa constata che i bisogni in questo ambito concernono principalmente la manutenzione delle opere esistenti e che l’Ufficio federale dell’ambiente sta valutando una partecipazione della Confederazione a tali spese. Con 22 voti contro 0 e 2 astensioni, la Commissione propone dunque di non dare seguito a questa iniziativa.
Presieduta dal consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (PPD/SO), la Commissione si è riunita a Berna il 27 e 28 marzo 2017. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.