La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati ha iniziato la deliberazione di dettaglio della legge concernente la strategia Reti elettriche. Al proposito si è chiaramente pronunciata a favore di un cablaggio a livello della rete di distribuzione sempreché siano adempiute determinate condizioni. 

​Nel progetto concernente la strategia Reti elettriche (16.035) il Consiglio federale prevede una precisa procedura per l’interramento di linee elettriche nella rete di distribuzione. La Commissione ha essenzialmente approvato il nuovo articolo 15c della legge sugli impianti elettrici proposto dal Consiglio federale: in linea di principio, le linee con una tensione nominale inferiore a 220 kV devono essere posate come cavi interrati, sempreché sia possibile da un punto di vista tecnico-operativo. In questa scelta il fattore dei costi aggiuntivi svolge un ruolo fondamentale. La Commissione sostiene la proposta del Consiglio federale secondo cui tale fattore non può essere superiore a 3,0. In questo modo dovrebbe essere possibile a lungo termine cablare completamente le linee della rete di distribuzione con una spesa, fino al 2050, pari a circa 7,2 miliardi di franchi. La Commissione sosterrà un superamento del fattore 3,0 solo se i costi supplementari non si riverseranno sui clienti finali. Le condizioni di cablaggio non sono applicabili alla rete della corrente di trazione o alle linee di raccordo con le centrali.

Nella deliberazione concernente i principi di pianificazione della rete la Commissione ha evidenziato l’importanza di poter disporre di disposizioni chiare. Ha quindi precisato nell’articolo 9a della legge sull’approvvigionamento elettrico che gli scenari di riferimento a livello delle reti di trasporto e delle reti di distribuzione con una tensione elevata devono servire da base per la pianificazione della rete. Secondo la decisione della Commissione, dai tre scenari presenti nello scenario di riferimento il Consiglio federale dovrà fissarne uno che sarà vincolante per le autorità. La Commissione rafforza inoltre il ruolo della Confederazione per quanto concerne l’informazione dell’opinione pubblica sulla pianificazione della rete.

No a contributi federali più elevati per la protezione contro le piene

Con 9 voti contro 1 e 1 astensione la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Berna (15.319) che chiede di aumentare del 10 per cento il contributo finanziario della Confederazione per misure di protezione contro le piene allo scopo di garantire la realizzazione di progetti previsti e importanti opere di protezione. Secondo la Commissione l’attuale situazione politico-finanziaria della Confederazione non consente di destinare ulteriori mezzi alla protezione contro le piene. Il modello di sovvenzioni della perequazione finanziaria nazionale (NPC) tra Confederazione e Cantoni si è dimostrato valido in questo ambito, nei due precedenti periodi NPC. Discostarsi da questi principi non è opportuno dal profilo politico-istituzionale. Inoltre gran parte dei progetti per la protezione contro le piene è stata già realizzata. In futuro, ad assumere un’importanza centralesarà quindi la manutenzione, per la quale la Confederazione sta valutando la possibilità di fornire un sostegno finanziario.

Presieduta dal consigliere agli Stati Werner Luginbühl (PBD/BE), la Commissione si è riunita il 27 e il 28 ottobre 2016 a Berna. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.