(ats) La riorganizzazione della rete degli uffici postali sta suscitando malumore e inquietudine tra la popolazione. Per questo motivo, al pari del Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha chiesto oggi al governo di intervenire presso l'ex regia federale.

Con 186 voti contro 12, la Camera del popolo ha adottato una mozione della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni degli Stati, che esige dalla Posta la presentazione di un progetto di pianificazione della rete degli uffici.

Il Consiglio federale dovrà in seguito sottoporre al Parlamento entro un anno una proposta di revisione dei criteri che definiscono il servizio pubblico nella legislazione concernente la Posta. Tali criteri dovranno tenere conto delle particolarità regionali, delle condizioni specifiche di mobilità, nonché delle diverse categorie di utenti dei servizi postali, ha spiegato Frédéric Borloz (PLR/VD) a nome della commissione.

La consigliera federale Doris Leuthard, invitando il plenum a bocciare il testo, ha replicato ricordando che il governo ha già commissionato uno studio sulle abitudini dei clienti in relazione all'evoluzione dei servizi postali, dal quale è emerso con il 90% degli interpellati raggiunge l'ufficio più vicino in 20 minuti ed è soddisfatto delle agenzie e dei loro orari d'apertura. La ministra delle comunicazioni ha poi rammentato che "se si vogliono più uffici postali, occorre cambiare la legge e non chiedere ulteriori rapporti".

Ma il Nazionale non l'ha seguita e ha approvato la mozione a larghissima maggioranza. Secondo il testo, il Parlamento dovrà essere maggiormente coinvolto nel processo di riorganizzazione della Posta. Le indicazioni fornite dal governo alla ex regia federale sono infatti considerate "troppo vaghe".

Nell'autunno 2016 la Posta ha annunciato che intende chiudere nei prossimi quattro anni 600 uffici dei 1300 ancora esistenti. Nel giugno dello scorso anno ha invece indicato che 765 uffici in tutta la Svizzera saranno salvaguardati perlomeno fino al 2020, mentre altri 459 saranno posti sotto osservazione.

Oltre a ciò il "gigante giallo" ha reso noto che vuole aumentare i punti di accesso di 350 unità. Il programmato processo di trasformazione dei tradizionali uffici postali in semplici "agenzie" solleva però malcontento. Per questo il Parlamento ha già invitato la Posta a meglio considerare le necessità dei diversi gruppi di utenti.