Il Consiglio federale voleva approfittare della riforma delle PC per imporre ai pensionati un divieto di prelevare il loro secondo pilastro per evitare che taluni dilapidino i soldi prima di sollecitare le prestazioni complementari.
I "senatori" avevano accettato l'anno scorso l'interdizione per i pensionati di prelevare il capitale della previdenza professionale e limitato le possibilità per gli indipendenti. Ma durante la sessione primaverile la Camera del popolo aveva nettamente respinto tali proposte, facendo affidamento sulla responsabilità individuale e per non creare un'inutile burocrazia. La commissione preparatoria degli Stati aveva quindi suggerito al plenum di allinearsi alla decisione del Nazionale.
È un punto centrale della riforma delle PC, ha deplorato Werner Hösli (UDC/GL) dicendosi sorpreso per questo dietrofront dei suoi colleghi. I Cantoni, i Comuni e le Città sono contrari al prelievo del secondo pilastro sotto forma di capitale, ha aggiunto criticando il fatto che la maggioranza della Camera dei cantoni si sia piegata di fronte alla lobby finanziaria. A suo avviso, occorre proteggere il diritto della collettività e non confondere responsabilità individuale e interesse personale.
Realismo politico
Si tratta di una questione di realismo politico, gli ha replicato il portavoce della commissione Konrad Graber (PDC/LU) ricordando come la decisione de lNnazionale sia stata molto chiara. A suo parere, ogni assicurato deve poter utilizzare liberamente i soldi del suo secondo pilastro. Non v'è inoltre alcuno studio che mostri definitivamente un legame di causa-effetto tra il prelievo sotto forma di capitale e una richiesta ulteriore delle PC.
Dal canto suo, il consigliere federale Alain Berset ha affermato che sussiste potenzialmente un legame, invitando invano la Camera dei cantoni a non gettare il bambino con l'acqua sporca e a sostenere la proposta di Werner Hösli.
Disoccupati di almeno 58 anni
Le due Camere si sono inoltre allineate su un altro punto minore della riforma delle PC: i disoccupati più anziani (di almeno 58 anni) possono lasciare il proprio avere del secondo pilastro nell'istituto di previdenza del vecchio datore di lavoro e percepire successivamente una rendita. Tale proposta del Nazionale è stata accettata tacitamente dagli Stati.
Il fatto di includere questo aspetto nel progetto è perlomeno curioso, ha ammesso Alain Berset. Ma ciò consente di risolvere un vero problema e la misura, ripresa dalla grande riforma del sistema pensionistico bocciata l'anno scorso dal popolo, non era stata praticamente contestata, ha aggiunto il consigliere federale.
Rimborso
Le due Camere hanno pure trovato un accordo sull'introduzione di un sistema di rimborso voluto dal Nazionale: dopo il decesso di una persona a beneficio delle PC, le prestazioni riscosse dovrebbero essere restituite allo Stato per la parte dell'eredità che supera i 50'000 franchi. Per le coppie sposate, questo obbligo di restituzione diventa effettiva soltanto dopo la morte del coniuge.
Stando a Konrad Graber, il modello proposto è chiaro e facile da applicare. L'obbligo di rimborso concernerebbe solo le prestazioni versate dopo l'entrata in vigore della riforma.
Riforma divide
Per il resto, la riforma delle PC divide profondamente le due Camere. I "senatori" hanno infatti mantenuto tacitamente quasi tutte le altre divergenze con il Nazionale. In marzo, la Camera del popolo aveva sancito il principio che prevede una riduzione del 10% dell'ammontare delle rendite complementari versate alle persone che hanno prelevato il capitale e lo hanno esaurito tutto o in parte prima di ricevere appunto tali prestazioni complementari. Oggi i "senatori" hanno respinto tale sanzione.
Inoltre, la Camera dei cantoni non ha voluto seguire il Nazionale in un altro punto importante della riforma: secondo la Camera del popolo, le persone che dispongono di patrimoni di almeno 100'000 franchi non dovrebbero più ricevere le PC. I "senatori" hanno bocciato l'introduzione di questo limite. "Sarebbe troppo arduo da attuare", ha sottolineato Graber.
Spese per l'affitto
Tra gli altri punti controversi figurano gli aiuti per le spese generate dall'affitto. Secondo il Nazionale solo le persone che abitano in città dovrebbero vedersi aumentato tale aiuto da 13'200 a 14'400. Se il nucleo famigliare è composto da più persone, sarebbe previsto un supplemento di al massimo 2'500 franchi per persona.
Oggi gli Stati hanno mantenuto la loro versione, optando per una differenziazione regionale e per importi più elevati: una persona sola riceverebbe fra 14'520 e 16'440 franchi, a seconda della regione in cui vive. Se il nucleo famigliare è composto da più persone, sarebbe previsto un supplemento di 3000 franchi per il secondo individuo.
Anche sulle prestazioni per le famiglie con più figli non v'è intesa tra le due Camere. Quella del popolo ha deciso di appoggiare il seguente modello: per il primo figlio fino agli 11 anni di età sono calcolati 590 franchi al mese, in seguito 840 franchi. Per ogni figlio successivo questi importi si riducono di un sesto, fino a un minimo di 280 franchi. Gli Stati si sono invece pronunciati per un importo destinato al fabbisogno vitale generale dei primi due figli di 840 franchi al mese per figlio.
Risparmi di 378 milioni
Secondo una prima stima, la versione uscita dalla Camera dei cantoni prevede tagli nelle PC dell'ordine di 378 milioni di franchi. Il progetto del Consiglio federale puntava a risparmiare circa 300 milioni nelle PC. Il Nazionale auspica per contro risparmi dell'ordine di 661 milioni.