(ats) Tutti i consumatori dovrebbero poter revocare un contratto bancario siglato per telefono. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che per 31 voti a 11 ha mantenuto questa divergenza col Nazionale affrontando la Legge sui servizi finanziari e sugli istituti finanziari.

La Camera del popolo vorrebbe invece sopprimere questa sorta di diritto di veto per i consumatori già clienti di un determinato istituto finanziario. In un primo momento, il Nazionale voleva sopprimere "sic et simpliciter" il diritto di revoca per tutti i contratti inerenti prestazioni bancarie o finanziarie conclusi al domicilio del cliente o per telefono. In seguito ha fatto parzialmente marcia indietro.

Nel affrontare il dossier, i "senatori" hanno mantenuto ancora alcune divergenze con l'altra camera. Hanno per esempio respinto tacitamente l'idea che banche e altri istituti siano tenuti a fissare norme minime in materia di formazione e perfezionamento del personale.

I "senatori" hanno invece "capitolato" su altri aspetti del disegno di legge. Hanno per esempio rinunciato ad inserire nella normativa un dovere di diligenza per gli opuscoli informativi di base di due-tre pagine che i banchieri e i gestori patrimoniali dovranno consegnare ai clienti per illustrare loro caratteristiche, costi e rischi di un determinato prodotto.

La Camera dei cantoni si è anche allineata al Nazionale per ciò che riguarda l'inasprimento delle multe legate alle prescrizioni concernenti gli opuscoli e altri fogli informativi di base. L'ammontare dell'ammenda inflitta alle società che non pubblicano il materiale in questione o danno informazioni intenzionalmente false dovrebbe essere di 250 mila franchi e non "solo" 100 mila.

Il dossier, mediante il quale s'intende rafforzare la piazza finanziaria elvetica tenendo conto degli insegnamenti forniti dalla crisi finanziaria, ritorna quindi al Consiglio nazionale.