La controversa questione legata alle competenze in questo ambito si trascina da tempo. Finora infatti la legge non chiarisce a chi spetti la denuncia di questi accordi, una zona d'ombra che secondo il relatore, Andrea Caroni (PLR/AR), si vuole eliminare con il sopraccitato disegno.
Analogamente al disciplinamento in vigore per la conclusione di tali trattati, il plenum crede che, nel caso in cui lo scenario di una denuncia si concretizzasse, il dossier dovrebbe passare fra le mani delle Camere federali ed eventualmente degli aventi diritto di voto.
Tale opinione va contro il parere del Consiglio federale. Secondo quest'ultimo, infatti, la Costituzione gli attribuisce la competenza esclusiva sul tema. Non condividendo l'interpretazione dell'esecutivo, la commissione preparatoria aveva avviato nel gennaio scorso una consultazione su un progetto di modifica legislativa in grado di dissipare i dubbi.
Chiarire subito le regole del gioco
Sapere a chi spetta la denuncia di trattati internazionali è un interrogativo che finora non ha avuto rilevanza nella pratica, essendo una situazione mai verificatasi. Tuttavia, alcune recenti iniziative popolari (come quella dell'UDC sull'immigrazione di massa e di ECOPOP sul sovrappopolamento) hanno sollevato la questione.
È dunque fondamentale per la legittimità delle decisioni politiche che le regole siano stabilite prima "del fischio d'inizio della partita e non durante il suo svolgimento", secondo Caroni.
È il contenuto delle disposizioni di un accordo a essere determinante per stabilire se la denuncia o la modifica di quest'ultimo debba essere approvata dall'Assemblea federale e se la decisione vada sottoposta a referendum. Infatti, qualora venissero sanciti ad esempio diritti e doveri delle persone, il ritocco del trattato necessita della stessa legittimità democratica dell'abrogazione o della modifica di una legge nazionale. Lo stesso vale per la denuncia in caso di ripercussioni importanti sulla situazione giuridica della Svizzera o della sua popolazione.
Denuncia autonoma del CF solo se imposta
Secondo il progetto di atto normativo, il Consiglio federale è tenuto a denunciare autonomamente un trattato quando una disposizione costituzionale glielo impone, non lasciando spazio all'interpretazione.
È il caso dell'iniziativa popolare "Per un'immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)" che obbliga il Consiglio federale a denunciare l'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE.
Vi è invece margine di apprezzamento ad esempio sui giudici stranieri: nel testo si chiede di prendere il provvedimento "se necessario". Quando si presenta questa eventualità, la valutazione va affidata al Parlamento e semmai al popolo.