L'autore della mozione auspicava che 200 Comuni (ovvero il 10%) di quindici Cantoni possano promuovere un referendum a livello nazionale. Il popolare-democratico solettese aveva fatto sua una rivendicazione dell'Associazione dei comuni svizzeri (ACS) che constata una perdita crescente della loro autonomia.
Secondo l'ACS, il referendum dei Comuni esiste già in sette Cantoni (JU, BL, GR, LU, SO, TI e ZH). Il numero necessario per convalidare un referendum varia a seconda dei Cantoni: a Soletta sono sufficienti 5 Comuni su 121, mentre a Lucerna ce ne vuole un quarto degli 87 complessivi.
Rafforzare i Comuni
L'esperienza mostra che questo diritto popolare non è utilizzato in modo eccessivo, ha spiegato Müller-Altermatt. A suo avviso, la possibilità di lanciare un referendum a livello nazionale rafforzerebbe i Comuni e il principio di sussidiarietà, una delle principali caratteristiche dello Stato federale svizzero.
I Comuni devono avere il diritto di dire se sono d'accordo con l'applicazione di una legge, gli ha fatto eco Valérie Piller-Carrard (PS/FR). Pur essendo uno colonna portante dello Stato federale, le autorità comunali si vedono ridurre inesorabilmente il proprio margine di manovra, diventando sempre più organi esecutivi della Confederazione e dei Cantoni.
Nessuno sottostima l'importanza dei Comuni nel nostro sistema, né la necessità della Confederazione di prendere in debita considerazione queste entità sotto il profilo democratico, ha spiegato dal canto suo Jean-Luc Addor (UDC/VS) a nome della commissione. A suo avviso tuttavia, gli attuali strumenti sono sufficienti.
"Niente impedisce alle autorità comunali di organizzare una raccolta di firme. Nulla vieta loro di coordinare gli sforzi con altri Comuni", ha aggiunto il democentrista vallesano.
Pur manifestando una certa simpatia per l'iniziativa, il plenum si è posto diversi interrogativi riguardo alla sua attuabilità e, in un'ottica istituzionale, una certa perplessità quanto all'idea che i Comuni possano intervenire direttamente nel processo decisionale indipendentemente dai Cantoni. Alla fine a larga maggioranza hanno bocciato l'iniziativa parlamentare.