L'udc ha tentato invano di convincere il plenum della bontà delle proprie posizioni, ma alla fine la maggioranza ha preferito seguire la linea più severa degli Stati, ossia più eurocompatibile, per non far fallire il progetto.
Le ultime divergenze risolte oggi dalla Camera del popolo riguardano i caricatori e la tracciabilità di un'arma. Per quanto attiene ai caricatori, la maggioranza ha deciso che solo chi è autorizzato ad acquistare un'arma può anche procurarsi un caricatore di grande capacità. La direttiva Ue vuole che questo problema venga codificato.
Attualmente i caricatori sono in vendita libera e il Nazionale, in una prima lettura, avrebbe voluto lo status quo. Gli armaioli non dovranno però essere obbligati a redigere un inventario dei caricatori. In questo modo si riduce il carico amministrativo per i commercianti.
Circa la marcatura, al pari dei "senatori" il plenum ha stabilito che l'alloggiamento della culatta, la culatta stessa e la canna, dovranno essere contrassegnate, e non solo una parte essenziale di un'arma come deciso nel giugno scorso dalla Camera del popolo.
Come detto, l'UDC si è battuto per la versione meno stringente adottata lo scorso giugno dal Nazionale. Secondo Werner salzmann (UDC/BE), gli adeguamenti alle nuove direttive di Schengen puniscono i detentori pacifici di armi, sono insomma contrarie alla tradizione elvetica del tiro. Per il democentrista bernese si tratta di una politica dei piccoli passi che prima o poi sfocerà nel disarmo dei cittadini. A suo parere, non servirà che l'UDC lanci il referendum poiché ci penseranno i tiratori a farlo.