Per ben due volte il presidente del Consiglio nazionale Dominique de Buman ha interrotto i dibattiti per annunciare la frase di rito "stamattina ho ricevuto una lettera...". Lo ha fatto martedì, quando ha letto la missiva con la quale Johann Schneider-Ammann ha annunciato di aver deciso di lasciare il governo, e anche giovedì, quando ad annunciare la partenza è stata Doris Leuthard.
Tornando ai lavori parlamentari in senso stretto, durante questa sessione è stata adottato un nuovo progetto fiscale elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III dell'imposizione delle imprese. Per rendere più appetibile il dossier è stata elaborata una compensazione sociale: in futuro ogni franco di tassazione perso in seguito alla riforma fiscale a livello di Confederazione, Cantoni e Comuni verrà controbilanciato con un franco di finanziamento all'AVS.
Per il resto, la riforma prevede l'abolizione dell'imposizione privilegiata delle holding e altre società internazionali invisa a livello internazionale. Questa sarà compensata da un generale abbassamento del tasso d'imposizione a livello cantonale (ogni cantone deciderà autonomamente) e da altri strumenti fiscali nonché con l'aumento delle detrazioni previste per spese di ricerca e sviluppo. Per evitare una perdita troppo elevata di gettito fiscale, la quota di Imposta federale diretta riversata ai cantoni passerà dall'attuale 17 al 21,2%.
In queste tre settimane, le Camere hanno anche adottato la trasposizione nel diritto elvetico della direttiva Ue sulle armi volte ad inasprire il possesso e la vendita di quelle semiautomatiche. Eccezioni sono previste per quanto riguarda l'arma personale che ogni soldato ha il diritto di portare a casa. Anche per cacciatori e appassionati di tiro non cambierà nulla.
Nel progetto di riorganizzazione dell'infrastruttura ferroviaria, il Parlamento ha inserito regole supplementari per le compagnie private di autobus a lunga percorrenza in modo da proteggere il traffico regionale. Previste anche disposizioni sugli indennizzi da versare ai viaggiatori in caso di forte ritardo e la trasformazione del servizio di assegnazione delle tracce - attualmente di proprietà di FFS, BLS e SOB nonché dell'Unione dei trasporti pubblici - in un istituto autonomo della Confederazione.
Consiglio nazionale e degli Stati hanno poi deciso di prorogare di quattro anni il programma federale di sostegno alla creazione di posti di custodia extra famigliare per bambini. A disposizioni ci sono 124,5 milioni di franchi. Lo scopo è sempre quello: conciliare vita professionale e famigliare.
Durante questa sessione il Parlamento ha anche fatto un deciso passo avanti verso l'elaborazione di una disposizione a favore della parità salariale uomo-donna. Le due camere hanno già deciso che le imprese con almeno 100 lavoratori dovranno far svolgere un'analisi sull'uguaglianza dei salari tra i sessi ogni quattro anni, facendola verificare da un organismo indipendente.
La sorte del dossier rimane comunque in bilico. All'opposizione della maggioranza dei deputati PLR e UDC potrebbe infatti aggiungersi la sinistra, che ne reputa il contenuto troppo blando. Il progetto potrebbe insomma naufragare nella prossima sessione invernale.
Durante questa sessione autunnale ci sono stati infine anche due dibattiti urgenti al Nazionale, sulle esportazioni di armi (dopo la decisione governativa di allentare le disposizioni sulle vendite ai Paesi coinvolti in conflitti interni) e sul dossier europeo.
La Camera del popolo ha così accolto una mozione del PBD che chiede di trasferire nella legge le disposizioni in materia attualmente sancite a livello d'ordinanza. Se anche gli Stati approveranno l'atto parlamentare, le competenze in materia passerebbero dall'esecutivo al legislativo. Nell'attesa, il governo ha sospeso l'applicazione delle nuove norme sull'export.
Nell'altro dibattito d'attualità, quello sull'Europa, non sono state prese decisioni. I vari partiti hanno però ribadito le loro posizioni in materia. L'UDC ha accusato gli altri partiti di voler sostenere un accordo, quello istituzionale, che "porterà alla morte della democrazia diretta". Le altre formazioni politiche hanno invece ricordato che è illusorio credere che la Svizzera possa prosperare senza avere buone relazioni (leggi: un accordo quadro istituzionale) con i propri vicini.
Il Plr ha poi criticato la sinistra, rea di essere ostaggio dei sindacati e di non voler ridiscutere la regola degli 8 giorni "presa in un'epoca in cui si comunicava via fax". Per il PS le misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone non si toccano. Il PPD, infine, si è chiesto che senso abbia discutere di tutto ciò quando le intenzioni del governo non sono ancora chiare.