(ats) Le provvigioni versate agli intermediari nell'ambito dell'assicurazione malattie di base dovrebbero essere limitate e meglio regolamentate. Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi tacitamente una mozione in tal senso della sua Commissione della sicurezza sociale e della sanità. A suo avviso, l'autoregolamentazione non è sufficiente.

Le casse malattia versano talvolta compensi eccessivi agli intermediari per ricercare nuovi clienti. Per porre fine a questa situazione, è tempo che il Consiglio federale intervenga. È da un po' di tempo che tale questione suscita malumori, ha ricordato Pascale Bruderer (PS/AG) a nome della commissione.

Concretamente la mozione vuole che il Governo possa dichiarare obbligatoria per l'insieme del settore una regolamentazione delle provvigioni versate agli intermediari nel quadro dell'assicurazione malattie di base. Sanzioni devono essere previste in caso di non rispetto delle regole.

La mozione chiede inoltre norme vincolanti per il settore, compresa l'assicurazione complementare. Le richieste riguardano il divieto di chiamate pubblicitarie indesiderate, la formazione approfondita obbligatoria e l'obbligo di stilare un verbale dei colloqui, firmato dall'intermediario e dal cliente. Anche in questo caso, sono previste sanzioni in caso di non rispetto.

Garanzie

La questione non è nuova. Diversi interventi sono stati depositati negli ultimi anni per limitare le telefonate degli intermediari delle casse malattia. L'anno scorso, la trasmissione della tivù svizzerotedesca "Kassensturz" aveva rivelato che un assicuratore malattia versava 250 franchi anziché 50 per la conclusione di un contratto di assicurazione obbligatoria e persino 1'500 franchi se l'assicurato stipula anche un'assicurazione complementare.

La situazione è evoluta dal 2017, ha indicato Alain Berset. Gli assicuratori hanno annunciato di essere disposti ad agire. I compensi versati nell'ambito dell'assicurazione di base e delle complementari saranno limitati a importi definiti, gli intermediari dovranno rispettare standard di qualità, seguire una formazione obbligatoria e tenere un verbale dei colloqui.

Il Consiglio federale si è tuttavia detto pronto ad elaborare misure vincolanti e sanzioni per i casi in cui le casse non rispettassero questi impegni, ha proseguito il ministro della sanità.

Il Nazionale deve ancora pronunciarsi. Il Consiglio degli Stati ha invece preferito archiviare una mozione simile di Prisca Birrer-Heimo (PS/LU) nonché un'iniziativa in tal senso del canton San Gallo.