(ats) Nella sua seduta odierna, il Consiglio degli Stati ha:

- Sanzioni Finanziarie: rinviato in commissione il dossier concernente la deducibilità fiscale delle multe inflitte a aziende svizzere all'estero. Secondo la proposta della commissione, le multe inflitte all'estero possono essere dedotte fiscalmente soltanto se la sanzione viola la nozione di ordine pubblico svizzero o se la condotta punita poggia sulla buona fede. Proprio quest'ultimo concetto è stato ritenuto troppo vago da Anita Fetz (PS/BS) che ha domandato il rinvio in commissione per fare chiarezza (proposta poi approvata con 21 voti contro 18 e una astensione);

- Premi Malattia 1: trasmesso al governo, con 30 voti contro 13, una mozione del consigliere nazionale Jean-Pierre Grin (UDC/VD) che chiede di aumentare notevolmente le deduzioni forfettarie concesse nell'imposta federale diretta per coprire le spese legate ai premi delle assicurazioni malattie;

- Premi Malattia 2: tacitamente bocciato una mozione del consigliere nazionale Markus Lehmann (PPD/BS) e ripresa da Fabio Regazzi (PPD/TI), che proponeva l'intera deduzione del premio di cassa malati fino ad un reddito imponibile di 150'000 franchi. Poi la deducibilità sarebbe diminuita gradualmente con l'aumentare del reddito;

- Cdi 1+2: approvato le convenzioni contro la doppia imposizione (CDI) concluse con il Regno Unito e il Brasile (con rispettivamente 40 voti senza opposizioni e 40 voti e uno contrario). I due accordi sono pronti per le votazioni finali;

- Iva 1+2+3: affossato, per 30 voti a 14, una mozione del "senatore" Werner Hösli (UDC/GL), che domandava la riduzione del limite di franchigia per l'importazione in esenzione dall'IVA di merci per uso privato a 50 franchi. I "senatori" hanno anche respinto (pure per 30 voti a 14) una iniziativa cantonale di San Gallo che chiedeva di sopprimere tale limite di franchigia. "No" (30 voti contro 12 e 2 astenuti) pure alla mozione di Peter Hegglin (PPD/ZG) che proponeva di definire nuove regole con i paesi limitrofi per il rimborso dell'IVA. Malgrado la bocciatura, gli Stati non escludono di intervenire, prima vogliono però attendere un rapporto in materia del governo;

- Iva 4: con 32 voti contro 10 e 2 astensioni bocciato, perché diventata superflua, una mozione del consigliere nazionale Marcel Dobler (PLR/SG) che chiedeva di introdurre nel traffico turistico una possibilità di autodichiarazione elettronica per l'IVA. Da Pasqua 2018 è infatti già disponibile l'applicazione "QuickZoll" che permette di sdoganare le merci direttamente da uno smartphone;

- Iva 5: tacitamente rinviato in commissione, con l'incarico di esaminarla, una mozione di Hans Stöckli (PS/BE) che chiede di tassare gli operatori turistici non sull'intero fatturato ma solo sulla parte conseguita in Svizzera, come avveniva in passato;

- Unità Autonome: tacitamente approvato un postulato di Fabio Abate (PLR/TI) che chiede al governo di allestire un rapporto che spieghi in modo esaustivo per ogni singola unità autonoma della Confederazione (come Swisscom, Ruag, La Posta, FFS, Skyguide e la FINMA) i criteri adottati per allestire la strategia;

- Interfacce Elettroniche: tacitamente approvato una mozione di Beat Vonlanthen (PPD/FR) che chiede al governo di consentire, entro il 2022, lo scambio diretto di informazioni all'interno dell'Amministrazione federale nonché tra l'Amministrazione federale, le imprese e i privati mediante la creazione di interfacce elettroniche. Il Nazionale deve ancora esprimersi;

- Esportazioni: respinto, con 30 voti contro 8, una mozione del consigliere nazionale Albert Vitali (PLR/LU) che chiede l'introduzione di una validazione elettronica delle esportazioni. La misura era pensata per i turisti provenienti dall'estero che intendono richiedere il rimborso dell'IVA su acquisti fatti in Svizzera. L'atto parlamentare va bocciato perché il Consiglio federale intende attuare a livello di ordinanza quanto richiesto e ha già avviato i lavori in tal senso: una nuova base legale non è quindi necessaria, ha affermato la relatrice commissionale Anita Fetz (PS/BS);

- Guardie Di Confine 1+2+3: deciso di non dare seguito a tre iniziative cantonali depositate da San Gallo, Vallese e Grigioni che chiedevano il potenziamento del Corpo delle guardie di confine (Cgcf). I "senatori" hanno ritenuto che le principali richieste sono già soddisfatte in quando nella scorsa sessione invernale il Parlamento ha assegnato al Cgcf 44 posti a tempo pieno supplementari;

- Durata Del Lavoro 1+2: tacitamente prorogato di due anni, ovvero fino alla sessione primaverile 2021, i termini per trattare due iniziative parlamentari che chiedono di rendere flessibili gli orari di lavoro per determinate categorie di lavoratori.

Ordine del giorno di domani, giovedì 7 marzo (08.00-13.00):

- modifica della legge sul CO2 (Accordo tra la Svizzera e l'UE sul collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni);

- revisione della Legge sulle telecomunicazioni (divergenze);

- Programma di sviluppo strategico dell'infrastruttura ferroviaria, ampliamento 2035;

- Legge sugli agenti terapeutici, nuovo disciplinamento dei dispositivi medici (divergenze).