La maggioranza ha sostenuto la proposta del Consiglio federale di chiarire il nesso tra l'autorizzazione e l'esame di caccia. La prima è di competenza del Cantone e consente di praticare l'attività venatoria nel rispettivo territorio.
Per ottenere l'autorizzazione bisogna tuttavia aver superato l'esame di caccia, le cui materie saranno dettate dalla Confederazione, ovvero "biologia della fauna selvatica", "protezione delle specie e degli spazi vitali", "protezione degli animali" e "manipolazione delle armi". La revisione della legge prevede il reciproco riconoscimento degli esami cantonali.
"Ciò riduce la competenza dei Cantoni, che sono abbastanza maturi da poter agire da soli e non hanno bisogno di interventi", ha criticato Franz Ruppen (UDC/VS) sostenuto da diversi PPD. I Cantoni e i cacciatori sostengono il progetto, che lascia un certo margine di manovra, ha dal canto suo replicato la consigliera federale Simonetta Sommaruga.
No a rinvio e limitazioni
Dopo la bocciatura (con 126 voti a 58) della richiesta di rinvio del dossier al Consiglio federale, la sinistra ha ripetutamente cercato, invano, di limitare la portata del progetto, minacciato da un referendum degli ambientalisti.
Il nazionale non ha voluto introdurre la garanzia dell'esercizio della caccia conforme alla protezione degli animali o garantire una sorveglianza professionale. Niente da fare anche per il divieto all'attività venatoria da tana e alla limitazione a due volte all'anno della caccia battuta in una medesima zona.
Neppure la destra ha avuto successo con la proposta di coinvolgere cacciatori e altri utenti nella protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici.
Periodi di caccia
La revisione della legge modifica anche i periodi di caccia e di protezione di diversi mammiferi e uccelli. Tra le altre cose, la pernice grigia è ora protetta, mentre gli stormi di cornacchia grigia e nera non beneficeranno di alcuna protezione e il periodo di protezione del cormorano è abbreviato, come pure quello del cinghiale.
La sinistra voleva evitare di permettere la caccia alla beccaccia, ma non ci è riuscita. Il periodo di protezione di questo uccello, caratterizzato dal becco a punta, sarà prorogato dal 15 dicembre al 15 ottobre. Sono inoltre fallite altre proposte finalizzate a vietare la caccia alle lepri comuni e bianche, ai conigli selvatici, ai lagopus (pernici) e ai fagiani di monte.
I Cantoni potranno autorizzare tutto l'anno l'abbattimento di specie non indigene come il daino, il cervo sika e il muflone, nonché di animali domestici e da reddito inselvatichiti.
Previa consultazione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), potranno inoltre abbreviare temporaneamente i periodi di protezione per ridurre le popolazioni troppo elevate, salvaguardare la diversità delle specie o lottare contro epizoozie.
Con 101 voti contro 89, il Nazionale ha rifiutato di impedire alle organizzazioni ambientaliste e ai comuni di presentare ricorso contro le decisioni cantonali riguardanti le specie che possono essere cacciate.
Punto centrale
Le discussioni sono ancora in corso. I deputati stanno ora affrontando la questione centrale della revisione della legge, che fa esplicito riferimento alla regolazione degli effettivi di specie protette - come il lupo - e non più solo all'abbattimento di animali isolati.
In un secondo tempo, la camera del popolo si pronuncerà sulle misure da adottare quando un animale causa danni o rappresenta un pericolo per l'uomo. Queste permetteranno ad esempio di abbattere un orso solitario che penetra ripetutamente nei villaggi in cerca di cibo.