(ats) Prende avvio oggi alle 14.30 la 51esima legislatura, con le due Camere profondamente rinnovate grazie alla crescita degli ecologisti e, soprattutto, delle donne.

Al Consiglio nazionale (14.30-19.00), prima del giuramento dei neoeletti e dell'elezione del/della presidente e dell'Ufficio, prenderanno la parola la decana del Parlamento per numero di anni trascorsi a Berna, Maya Graf (Verdi/BL), e il più giovane deputato eletto, Andri Silberschmidt (PLR/ZH).

In seguito, la Camera del popolo dovrà eleggere il presidente, i due vicepresidenti e gli scrutatori (ossia l'Ufficio del Nazionale). Quest'anno, in base al principio di rotazione, alla presidenza dovrebbe essere eletta la consigliera nazionale Isabelle Moret (PLR/VD), avvocata di 59 anni. La Moret prenderà il testimone da Marina Carobbio Guscetti (PS/TI) che per un anno ha ricoperto la maggiore carica istituzionale del Paese.

Dopo una breve interruzione della seduta, consacrata al tradizionale aperitivo con annesse foto di rito e scambio di convenevoli, i deputati faranno ciò per cui sono stati eletti, ossia si metteranno al lavoro. Uno solo l'argomento in agenda, che li interessa da vicino, ossia la trasparenza in materia di lobbismo sotto il "cupolone".

Nonostante una prima bocciatura da parte del Nazionale, quest'ultimo è chiamato ad esprimersi ancora una volta su un eventuale inasprimento delle norme relative ai lobbisti, dal momento che gli Stati desiderano invece un giro di vite. La commissione preparatoria della Camera del popolo chiederà la non entrata nel merito.

Attualmente i deputati hanno la possibilità di far accreditare due persone esterne, siano essi collaboratori personali oppure lobbisti. Questa regolamentazione non è però più giudicata soddisfacente.

Il Consiglio degli Stati incomincerà la seduta alle 16.15 (fino alle 20.00). Anche in questo caso, dopo il giuramento dei neoeletti, il plenum dovrà eleggere il presidente della camera. Hans Stöckli (PS/BE) dovrebbe sostituire l'ormai ex "senatore" Jean-René Fournier (PPD/VS).

Una volta sbrigate queste formalità, la Camera dei Cantoni dovrà affrontare due iniziative parlamentari. La prima chiede che gli studi di impatto ambientale pongano meno problemi alle centrali idroelettriche che desiderano rinnovare la loro concessione. Il progetto è già stato accolto dal Nazionale.

Con la seconda iniziativa, i "senatori" dovranno decidere, dopo il "sì" del Nazionale, se vogliono o meno prorogare le agevolazioni fiscali per il gas naturale, il gas liquido e i biocarburanti nonché gli strumenti dell'attuale legge sul CO2. La commissione preparatoria si è detta a favore a larga maggioranza.

Per tali strumenti il limite temporale è fissato a fine 2020 e potrebbero presentarsi lacune se la revisione della legge sul CO2 non entrasse in vigore nel gennaio 2021 come previsto. Tuttavia, rispetto alla decisione del Nazionale, la commissione propone una proroga delle agevolazioni fino a fine 2023 e non soltanto fino a fine 2021.

Questo orizzonte temporale più ampio darebbe ai produttori svizzeri di biogas una maggiore sicurezza in materia di investimenti. Inoltre il Parlamento avrebbe sufficiente tempo per elaborare un modello di incentivi a lungo termine per carburanti rinnovabili.