Giovedì gli Stati hanno fatto un passo verso la Camera del popolo pronunciandosi per l'80% del valore della commessa, invece del 100%. In precedenza il Nazionale si era espresso per il 60%, in linea col Consiglio federale.
I deputati tratteranno poi la proposta, già adottata dagli Stati, che vuole escludere nel calcolo delle prestazioni complementari (PC) i contributi di solidarietà ricevuti dalle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale. Lo scopo è di evitare che a queste persone vengano decurtate le PC dopo aver ricevuto tali indennità. Le riduzioni avvenute in passato devono inoltre essere revocate e gli importi rimborsati.
In agenda al Nazionale v'è anche un dibattito sull'iniziativa popolare "sulle cure infermieristiche" e sul relativo controprogetto. La proposta di modifica costituzionale intende imporre alla Confederazione e ai Cantoni l'obbligo di provvedere affinché tutti abbiano accesso a cure infermieristiche sufficienti e di qualità e, a tale scopo, formino un numero adeguato di infermieri diplomati. L'obiettivo del controprogetto è invece quello di lanciare una campagna di formazione per ovviare alla carenza di personale infermieristico e aumentare l'attrattiva della professione grazie all'attribuzione di maggiori competenze.
Da parte sua, il Consiglio degli Stati (15.15-20.00) si occuperà del controprogetto indiretto all'iniziativa popolare "Per più trasparenza nel finanziamento della politica (Iniziativa sulla trasparenza)".
La controproposta, elaborata sotto forma di revisione della Legge federale sui diritti politici, prevede che i partiti rappresentati in parlamento debbano dichiarare ogni anno tutte le donazioni superiori a 25'000 franchi. L'obbligo di pubblicazione riguarderà anche contributi superiori ai 250'000 franchi per campagne di votazioni o elezioni.
I "senatori" si occuperanno poi della modifica del Codice delle obbligazioni volta a proteggere i cosiddetti "whistleblower". Lo scorso giugno il Nazionale aveva bocciato il progetto, ritenendone i contenuti troppo complicati.
Per la Commissione degli affari giuridici degli Stati è invece la soluzione prevista "appropriata e proporzionata", che non può essere semplificata ulteriormente. A suo giudizio, inoltre, le proposte in discussioni rappresentano in ogni caso un passo avanti rispetto alla situazione attuale.