È quanto chiede una mozione del consigliere agli Stati Andrea Caroni (PLR/AR) approvata oggi dal plenum senza discussione, col sostegno anche del Consiglio federale. Il Nazionale deve ancora esprimersi.
Forte di un rapporto del Consiglio federale sulla pena detentiva a vita e sulle possibilità di adeguare questo sistema, risalente allo scorso autunno, Caroni sostiene che, in molti casi, la prima possibilità di liberazione condizionale già dopo 15 anni non sia adeguata alla colpa e che si differenzia soltanto in misura minima da quanto previsto per la pena detentiva di 20 anni (liberazione condizionale possibile dopo 13,3 anni). A suo parere, l'attuale modesta differenza di appena, 1,7 anni, potrebbe essere estesa a 5 anni, come in Germania e in Austria.
Con la sua mozione, Caroni domanda anche l'abolizione della liberazione condizionale straordinaria dopo 10 anni: a suo parere, tale possibilità è irrilevante nella prassi, poiché non è adeguata alla colpa.
Con la sua mozione, il consigliere agli Stati auspica anche una riflessione che chiarisca e semplifichi il rapporto tra la pena detentiva a vita e l'internamento. A suo avviso, la pena detentiva "a vita" è un ibrido tra pena e misura, il che comporta incomprensibili sovrapposizioni con l'internamento. Il fatto che nella prassi vengano pronunciati entrambi è un'assurdità logica (non si comincia mai a scontare l'internamento) e si spiega soltanto con il fatto che le condizioni dell'internamento sono più severe di quelle della liberazione condizionale.
Se queste regole più severe fossero applicate già in caso di pena detentiva a vita a chi altrimenti andrebbe internato, si potrebbe rinunciare all'incomprensibile applicazione parallela di entrambi i regimi. A detta di Andrea Caroni, tali proposte sono in sintonia con la Costituzione federale e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
In un rapporto dello scorso novembre sollecitato dal Parlamento dopo il quadruplo omicidio di Rupperswil (AG), il Consiglio federale sosteneva che lo strumento della pena detentiva a vita in generale funzionasse bene e che non servissero radicali cambiamenti in merito.
Il Governo, tuttavia, si era detto aperto a cambiamenti in merito alla pena detentiva a vita, posticipando per esempio il momento in cui può essere concessa la liberazione condizionale, al fine di differenziarla meglio da quella in caso di pena detentiva di 20 anni.