Il progetto prende spunto da quanto appreso durante la crisi finanziaria del 2007-2009, quando molte banche sono state salvate con fondi statali. Ciò ha portato molti Paesi a rivedere i sistemi di ristrutturazione.
Attualmente i clienti hanno una garanzia sui loro depositi bancari fino a 100'000 franchi, ma l'esperienza ha dimostrato che il rimborso delle somme garantite può richiedere a volte diversi mesi, incrinando la fiducia. Con la revisione l'obiettivo è ridurre il termine per il pagamento dei fondi al liquidatore fallimentare da venti a sette giorni.
Inoltre, per migliorare la protezione dei depositanti le banche dovranno assicurare la metà dei propri impegni contributivi nei confronti della garanzia dei depositi non più detenendo liquidità supplementare, ma depositando titoli o franchi svizzeri in contanti presso un ente di custodia.
Il progetto mira anche ad aumentare il rapporto di copertura. Negli ultimi anni, l'importo totale dei depositi garantiti è aumentato, mentre gli obblighi contributivi delle banche sono rimasti costanti, ha affermato il ministro delle finanze Ueli Maurer. In futuro, il rapporto sarà basato sull'importo totale dei depositi garantiti.
La revisione si propone infine di adeguare la legge sui titoli contabili, introducendo per tutti gli enti di custodia di titoli contabili l'obbligo di tenere separati i portafogli propri da quelli dei clienti. Se la catena si estende all'estero, spetta all'ultimo ente di custodia svizzero adottare le misure opportune a tutela dei titoli contabili custoditi presso l'ente estero. Sarà migliorata anche l'informazione dei clienti.
Il Nazionale ha deciso di includere all'unanimità un nuovo articolo riguardante il risanamento delle banche cantonali. Una disposizione speciale per gli istituti di credito con garanzia statale è necessaria, è stato sottolineato dalla commissione preparatoria
Abbiamo trovato una soluzione svizzera, che però è conforme agli standard internazionali, non abbiamo semplicemente ripreso il diritto internazionale, ha affermato Maurer.
Il dossier va agli Stati.