Concretamente, col suo progetto il Consiglio federale vuole fare in modo che dal DNA rinvenuto sul luogo di un crimine gli inquirenti possano risalire non più solo al sesso di una persona, ma anche ad altre caratteristiche fisiche visibili come l'età, il colore degli occhi, dei capelli e della pelle nonché la discendenza biogeografica.
Il risultato delle analisi potrà essere utilizzato unicamente per le indagini riguardanti uno specifico caso e non verrà registrato nella banca dati sui profili genetici. Il metodo dovrà inoltre essere impiegato per far luce su reati puniti con una pena detentiva massima superiore a tre anni, come gli stupri o gli omicidi.
All'ordine del giorno figura anche il referendum obbligatorio sui trattati di natura costituzionale. L'idea di sottoporre a votazione obbligatoria gli accordi internazionali contenenti norme di rango costituzionale, o la cui attuazione richiede la modifica della Carta fondamentale, non piace però alla commissione preparatoria, che chiederà al plenum di non entrare in materia sul progetto.
L'autunno scorso, il Consiglio degli Stati aveva approvato una modifica della Costituzione federale in tal senso (articolo 140). La commissione del Nazionale crede che non sia possibile trovare una definizione soddisfacente dei trattati da sottoporre al referendum obbligatorio. Oltre a ciò, già ora l'Assemblea federale può chiedere il voto popolare per trattati di grande importanza.
La Camera del popolo affronterà poi una modifica della Legge sull'asilo che mira a rendere possibile l'accesso a cellulari e computer dei richiedenti asilo per accertarne l'identità. La commissione preparatoria ritiene che la valutazione dei supporti mobili di dati, tra cui anche i tablet, sia un metodo efficace per ricavare informazioni sull'identità di una persona.
Una minoranza difenderà invece in aula la non entrata nel merito, ritenendo che l'ingerenza nei diritti fondamentali della persona interessata sia sproporzionata. Inoltre, il progetto non soddisfa sufficientemente i requisiti legali in materia di protezione dei dati e le misure sono troppo onerose. Anche l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNCR) ha criticato il progetto di legge bollandolo come una grave violazione della sfera privata, protetta dai diritti umani.