La prima mozione, accolta con 35 voti a 6, prevede che le grandi imprese con un fatturato superiore a cinque milioni possano ricevere un contributo a fondo perso che superi i massimali stabiliti, ma solo qualora l'azienda si trovasse "in difficoltà", ha specificato a nome della commissione Martin Schmid (PLR/GR).
Tale contributo più alto sarebbe possibile se le misure ordinate dal Consiglio federale, come il telelavoro obbligatorio o la formazione a distanza nelle università, portassero un crollo tale del fatturato da minacciare l'esistenza stessa dell'azienda.
Una grande azienda non è necessariamente più resistente alle misure restrittive rispetto a una ditta di medie dimensioni, né ha riserve infinite. In caso di un calo dei ricavi superiore al 40% a causa della pandemia, l'attuale massimale di 10 milioni di franchi coprirebbe solo una frazione dei costi fissi di una grande impresa gravemente danneggiata dal morbo.
Secondo il consigliere federale Ueli Maurer, circa 30 mila domande sono state trattate nell'ambito del programma per i casi di rigore. Il ministro delle finanze avrebbe preferito mantenere inalterate le regole in vigore senza doverle modificare in "corso d'opera". Maurer stima che nel 2022 si dovranno ancora esaminare misure per settori come l'industria degli eventi o l'industria alberghiera. Tuttavia, la legislazione ordinaria dovrebbe essere sufficiente.
Il Consiglio degli Stati ha anche approvato tacitamente una mozione per estendere l'aiuto alle imprese colpite dalla crisi del coronavirus. La compensazione è attualmente prevista solo fino alla fine di giugno. Il sostegno dovrebbe concesso fino alla fine del 2021.