Il progetto di legge prevede l'adozione di un approccio di vigilanza maggiormente basato sui rischi, il rafforzamento del governo d'impresa (la cosiddetta governance) e l'adeguamento - più orientato allo sviluppo tecnologico - delle disposizioni sui sistemi d'informazione, ha spiegato Erich Ettlin (Centro/OW) a nome della commissione.
Il consigliere federale Alain Berset ha ribadito i tre punti, sottolineando che negli ultimi anni la situazione è diventata sempre più complessa. È opportuno che il sistema di sorveglianza agisca in maniera proattiva e non reattiva come finora, ha detto il capo del Dipartimento federale dell'Interno, aggiungendo che bisogna anticipare i rischi e ottimizzare la governance, ma anche garantire la protezione dei dati.
Alcune osservazioni sollevate dal consigliere federale - ad esempio la protezione dei dati - sono stati ripresi anche da Marina Carobbio Guscetti (PS/TI), relatrice di minoranza, secondo la quale "la sorveglianza deve adeguarsi".
Il messaggio governativo dell'autunno 2019 prevede anche nuove basi giuridiche per chiarire i compiti e le responsabilità dell'autorità di vigilanza.
La vigilanza sull'assicurazione invalidità (AI) è stata completamente modernizzata nel 2008, nell'ambito della 5a revisione. Quella del 1° pilastro invece è rimasta praticamente invariata dal 1948, data dell'istituzione dell'AVS. Anche il Controllo federale delle finanze aveva chiesto una modernizzazione.
La revisione si concentra sui rischi legati al corretto pagamento delle prestazioni, alla riscossione dei contributi e al rispetto dei requisiti in materia di sicurezza dell'informazione e di protezione dei dati, in particolare nei settori AVS, IPG e PC. Per quanto riguarda il II pilastro, la vigilanza è stata ridefinita nel 2012. La modifica di legge prevede quindi solo alcune misure di ottimizzazione mirate.
I "senatori" - con 25 voti contro 16 e 2 astenuti - non vogliono tuttavia che sia espressamente vietato ai membri dei governi cantonali di far parte degli organi delle autorità regionali di vigilanza, come previsto inizialmente dal messaggio del Consiglio federale. Una misura poi contestata anche dai cantoni in sede di consultazione.