(ats) Si deve favorire una rapida realizzazione dello standard di radiocomunicazione mobile di quinta generazione (5G). Il Consiglio nazionale ha approvato oggi, con 97 voti contro 76, una mozione del gruppo PLR che invita il Consiglio federale a prendere le necessarie decisioni e misure per la sua introduzione. L'obiettivo è di permettere agli operatori di costruire entro il 2024 una rete nazionale 5G di qualità al più basso costo possibile. È inoltre necessario valutare e minimizzare i rischi geopolitici. Gli Stati devono ancora esprimersi.

La crisi COVID-19 ha mostrato l'indispensabilità di una rete di telecomunicazione di qualità sia per il mondo professionale, sia per la vita privata, ha affermato Christian Wasserfallen (PLR/BE), secondo il quale la Confederazione è attualmente in ritardo con la modernizzazione della propria rete.

Dopo l'attribuzione delle concessioni - annunciate nel 2019 - si è mosso ben poco ma il 5G rappresenta un grande potenziale in numerosi settori e bisogna favorire la sua implementazione in Svizzera. In particolare, è opportuno che la popolazione sia correttamente informata e il dibattito sulla nuova tecnologia è spesso condizionato da false informazione, ha sottolineato il liberale-radicale bernese.

Stando alla mozione, il Consiglio federale deve impegnarsi affinché la popolazione sia informata in modo appropriato su tutti gli aspetti del 5G, compresi i possibili rischi. La mancanza di informazione fa sorgere teorie di cospirazione - come ha mostrato la crisi del coronavirus - ed è dunque "necessaria un'informazione trasparente da parte della Confederazione".

La consigliera federale Simonetta Sommaruga, caldeggiando l'approvazione della mozione, ha tenuto a precisare che il governo intende sviluppare progressivamente la rete 5G, ma al momento non vuole allentare i valori limite imposti per proteggere la popolazione da eventuali radiazioni non ionizzanti.

Rischi geopolitici

Oltre a ciò, la Camera del popolo ha approvato anche un postulato - presentato da Jon Pult (PS/GR) - che intende incaricare il Consiglio federale di analizzare in un rapporto come ridurre al minimo i rischi geopolitici inerenti al potenziamento e allo sviluppo delle infrastrutture digitali come il 5G, ad esempio la scelta dei fornitori di tecnologia. In particolare, ha spiegato il grigionese, sugli aspetti relativi alla qualità dei prodotti, o l'affidabilità delle catene di fornitura della tecnologia.

È necessario ad esempio chiarire quali rischi derivino da fornitori come Huawei, domiciliati in Paesi che non sono fondati né sull'economia di mercato né su uno stato di diritto, ha sottolineato il socialista, che vuole inoltre fare in modo che il governo risponda alla domanda su come garantire che l'infrastruttura tecnologica svizzera non sia pregiudicata dalla concorrenza geoeconomica tra USA e Cina.