A differenza degli Stati, che hanno affrontato il dibattito di entrata in materia ieri in poco più di mezz'ora, al Nazionale le cose sono andate per le lunghe. Per circa due ore, i relatori della Commissione, 14 oratori dei gruppi parlamentari e il ministro delle finanze Ueli Maurer hanno espresso le loro opinioni sulla situazione finanziaria della Confederazione.
A fare da fil rouge nell'intero dossier sono le spese legate alla pandemia e, in particolare, se queste debbano essere registrate come straordinarie o ordinarie.
A destra, in particolare nei ranghi dell'UDC, si auspica maggiore parsimonia. Lars Guggisberg (UDC/BE) ha per esempio invitato al risparmio, ricordando che è solo grazie alla politica fiscale attenta degli anni passati che le conseguenze della crisi non sono state peggiori. Per Peter Schilliger (PLR/LU), un ritorno a finanze stabili richiede un'uscita dalla modalità di crisi.
Al Centro si è invece invitato a non dimenticare i settori più colpiti dalla crisi sanitaria. Gastronomia, alberghi, turismo e industria degli eventi, ha enumerato Alois Gmür (Centro/SZ). A sinistra si è rilevato che, per quanto riguarda il debito, "rispetto ad altri paesi stiamo bene", ha detto Ursula Schneider Schüttel (PS/FR), invitando a non risparmiare. "Possiamo permetterci un impegno ancora maggiore nella crisi", ha aggiunto Felix Wettstein (Verdi/SO).
"Siamo sotto pressione; è da decenni che non ci troviamo in una situazione così stressante per il bilancio della Confederazione", ha da parte sua messo in guardia il ministro delle finanze Ueli Maurer. "Ciononostante siamo abbastanza rilassati perché abbiamo una buona situazione di partenza", ha aggiunto.
Il Consiglio federale si attende un deficit di circa 2 miliardi di franchi, con entrate per 78,642 miliardi e spese per 80,725 miliardi. Il dibattito prosegue. Fra le altre cose, la Camera affronterà una mozione di Eric Nussbaumer (PS/BL), che chiede di aumentare di circa 953,1 milioni di franchi (quasi 2 milioni in totale) il contributo di coesione versato all'UE per consentire alla Svizzera di partecipare a pieno titolo ai programmi di ricerca europei (Orizzonte ed Erasmus+).