(ats) Occorre rafforzare ulteriormente la sicurezza grazie all'identificazione precoce di documenti d'identità falsi: ne è convinto il Consiglio nazionale che oggi - con 123 voti contro 62 e 5 astenuti - ha adottato una modifica del sistema di archiviazione delle immagini europeo FADO (False and Authentic Documents Online), che la Svizzera utilizza dal 2010, i cui recenti sviluppi richiedono un adeguamento legislativo da parte elvetica.

Il nuovo regolamento (UE) 2020/493 approvato oggi costituisce per la Svizzera uno sviluppo del cosiddetto acquis di Schengen. Il nuovo sistema dovrebbe entrare in funzione all'inizio del 2024. In futuro, anche la polizia dei trasporti potrà accedere al sistema che, assicura l'esecutivo, non contiene dati personali, tranne che in casi eccezionali.

Nello spazio Schengen il numero di documenti falsificati è in costante aumento. I documenti falsi come i passaporti sono utilizzati sia nell'ambito della migrazione sia per scopi criminali (terrorismo, riciclaggio di denaro). Le tecniche di falsificazione sempre più sofisticate fanno sì che tali documenti diventano sempre più difficili da individuare.

Nel sistema digitale di consultazione FADO sono conservati facsimili di passaporti e documenti di identità autentici come pure caratteristiche di potenziali falsificazioni. FADO costituisce pertanto uno strumento fondamentale per la lotta contro le frodi documentali nello spazio Schengen.

"Il sistema FADO consente di migliorare la sicurezza", ha spiegato Philipp Mathias Bregy (Centre/VS) a nome della commissione. È una sorta di biblioteca dei documenti autentici e falsificati, ha aggiunto l'altro relatore commissionale Yves Nidegger (UDC/GE). Permette a Frontex e alle altre autorità di imparare a distinguere i veri documenti da quelli falsi.

Sinistra contro Frontex

Il regolamento conferisce una nuova base legale al sistema. In qualità di Stato associato allo spazio Schengen, la Svizzera deve recepire tale sviluppo. La gestione di questo strumento sarà in futuro affidata all'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex).

Per la sinistra una tale gestione non è possibile. Pur riconoscendo l'importanza di FADO nella lotta contro i falsi documenti di identità, Baptiste Hurni (PS/NE) si è detto preoccupato per le pratiche inammissibili e contrarie ai diritti umani attribuite all'agenzia europea.

"Frontex è totalmente disfunzionale" gli ha fatto eco Christian Dandrès (PS/GE), per il quale vi sono rapporti che segnalano gravi carenze. Persone perseguitate non riescono ad ottenere l'asilo mentre vi avrebbero diritto. Battelli sono respinti verso la Turchia o la Libia, ha deplorato.

Il campo rosso-verde avrebbe quindi preferito una sospensione del progetto fino alla votazione sul rafforzamento di Frontex. Un referendum è stato nel frattempo lanciato contro i 61 milioni di franchi supplementari accordati all'agenzia. Ma la proposta è stata spazzata via dalla maggioranza del plenum.

Procedura di consultazione

I riscontri pervenuti nell'ambito della procedura di consultazione sono stati prevalentemente positivi. Su richiesta delle FFS e del Canton Ginevra, il Consiglio federale intende concedere diritti di accesso a FADO anche alla polizia dei trasporti, affinché possa adempiere meglio il proprio mandato legale in materia di controllo dell'identità nel trasporto pubblico.

In Fado sono registrati, oltre ai documenti d'identità (passaporti, carte d'identità), anche documenti di legittimazione quali licenze di condurre, licenze di circolazione, permessi di soggiorno o documenti di stato civile. I dati personali sono contenuti soltanto in casi eccezionali, laddove siano necessari per illustrare gli elementi o le tecniche di falsificazione.

Non è tuttavia possibile lanciare ricerche per identificare persone o cercare informazioni su una determinata persona. Il trattamento dei dati è retto dalla legge sulla protezione dei dati. Le autorizzazioni d'accesso vanno regolamentate nella legge federale sui sistemi d'informazione di polizia della Confederazione.

La sinistra avrebbe voluto una consultazione preventiva dell'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza prima del trattamento di dati personali e sensibili. "Ciò non sarebbe praticabile" ha dichiarato la ministra di giustizia e polizia. E il plenum l'ha seguita e con 123 contro 65 e 1 astenuto, respingendo tale giro di vite.

Un'unica modifica

Alla fine il Nazionale ha apportato un unico cambiamento al progetto governativo. Si è rifiutato di dare al Consiglio federale la competenza di concludere nuovi trattati internazionali che generano una modifica dei diritti d'accesso al sistema di archiviazione.

Il progetto passa ora al Consiglio degli Stati.