(ats) La Svizzera deve dotarsi di una strategia nazionale contro la povertà, estendendo anche il programma di lotta e prevenzione di questo fenomeno. Lo prevede una mozione del Nazionale, accolta oggi anche dagli Stati.

Il tasso di povertà ha continuato a crescere negli ultimi anni. Secondo l'Ufficio federale di statistica, nel 2021 745'000 persone, pari all'8,7% della popolazione, vivevano al di sotto della soglia di povertà. Secondo l'autrice della mozione, Estelle Revaz (PS/GE), in un Paese prospero come la Svizzera queste cifre sono inaccettabili.

La mozione chiede una strategia nazionale per sostenere gli sforzi dei Cantoni e dei Comuni in termini di accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria, conciliazione tra lavoro e vita familiare, accesso ad alloggi a prezzi accessibili e garanzia di condizioni di lavoro e di reddito dignitose. Questa strategia deve disporre di risorse sufficienti.

La lotta alla povertà e il programma nazionale contro la povertà devono essere coordinati. È quindi sensato avere una strategia nazionale, ha sottolineato Matthias Michel (PLR/ZG) a nome della commissione.

Alcuni senatori di destra si sono opposti al testo. Jakob Stark (UDC/TG) ha sostenuto che una strategia nazionale dovrebbe essere elaborata dai cantoni, o dai direttori degli affari sociali, e non dalla Confederazione. Ha anche menzionato, invano, la difficile situazione finanziaria della Confederazione.

Il testo chiede anche che il programma nazionale di prevenzione e lotta alla povertà, limitato al 2024, sia prolungato almeno fino al 2030. Contro il parere della loro commissione, i "senatori" hanno approvato questa proroga per 24 voti a 16.

Il Consiglio federale deciderà entro la fine dell'anno se continuare la lotta alla povertà, ha sostenuto Michel, secondo cui tale competenza dovrebbe rimanere nelle mani del governo. Il rapporto di valutazione recentemente pubblicato dimostra invece che la piattaforma ha dimostrato la sua validità e che è essenziale prorogarla, ha affermato Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU). Mauro Poggia (MCG-UDC/GE) ha aggiunto che il costo della piattaforma - 300 mila franchi all'anno - è irrisorio rispetto all'impatto che avrebbe.

Il Consiglio federale aveva chiesto la bocciatura della mozione. Pur confermando la valutazione positiva della piattaforma, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato che è in corso di elaborazione un progetto sul seguito della lotta alla povertà. Il Consiglio federale prenderà una decisione in merito entro la fine dell'anno.