(ats) La presa a carico dell'intervento precoce intensivo (IPI) per i bambini affetti da gravi disturbi dello spettro autistico va migliorata. Ne è convinto il Consiglio nazionale, che nel corso della sua seduta odierna ha accolto per 130 voti a 54 la modifica della legge federale sull'assicurazione per l'invalidità con cui si introduce tale misura. L'oggetto passa agli Stati.

L'ipi consente di migliorare il comportamento e le attitudini sociali e comunicative dei bimbi in età prescolastica colpiti da serie forme di autismo, soprattutto perché la plasticità cerebrale è ancora molto elevata in questa fase dello sviluppo. Questo tipo di intervento combina prestazioni mediche e pedagogiche, quali la psicoterapia e l'ergoterapia, la logopedia, la pedagogia speciale e la psicologia.

La sua efficacia è "ampiamente riconosciuta" dal punto di vista scientifico, ha detto a nome della commissione preparatoria Benjamin Roduit (Centro/VS), ricordando che "in Svizzera un bambino su cento è interessato da un disturbo dello spettro acustico". I vantaggi, ha proseguito il vallesano, sono anche di natura economica a lungo termine: questo trattamento costa infatti molto meno che la frequentazione di una scuola speciale o la non scolarizzazione.

Attualmente, la presa a carico dell'IPI è disciplinata a titolo provvisorio mediante convenzioni concluse tra l'assicurazione invalidità (AI) e alcune istituzioni che propongono tale intervento in Svizzera. Dal 2019, è oggetto di un progetto pilota volto a determinare gli elementi essenziali e le modalità di finanziamento. Le esperienze maturate hanno mostrato che un finanziamento congiunto da parte di Confederazione e Cantoni è una soluzione appropriata, ha dichiarato l'altro relatore commissionale Islam Alijaj (PS/ZH).

Per garantire la partecipazione finanziaria dell'AI all'IPI dopo la conclusione del progetto pilota, è stata quindi studiata la modifica legislativa votata oggi. Le spese complessive sono stimate in circa 60 milioni di franchi all'anno. La partecipazione finanziaria dell'assicurazione sarà comunque limitata al 30% degli oneri (massimo 18 milioni).

Il Nazionale, seguendo il messaggio trasmesso dal governo al Parlamento lo scorso agosto, si è quindi detto favorevole all'inserimento di questa misura nella legge. I deputati hanno tuttavia aggiunto nel disegno una precisazione, obbligando l'esecutivo a consultare esperti in materia prima di definire i dettagli dell'IPI.

Una minoranza ha provato senza risultati a opporsi su quest'ultimo punto. "Non occorre una delega a esperti di cui nemmeno si conosce l'identità", ha motivato Rémy Wyssmann (UDC/SO). Stando al democentrista, ciò porterebbe, fra le altre cose, a ritardi inutili, perizie costose e più burocrazia.