Il 21 giugno la Delegazione per le relazioni con il Bundestag (Del-D) si è recata a Berlino per una visita di lavoro. L’obiettivo principale era incontrare i membri del Gruppo parlamentare germano-svizzero del Bundestag. Erano inoltre in programma un incontro con il ministro degli interni Thomas de Maizière e colloqui con i deputati del comitato del Bundestag per gli affari dell’UE e con i rappresentanti dei Länder.

​All’inizio della visita i membri della Del-D si sono incontrati con il ministro degli interni tedesco Thomas de Maizière per scambiare informazioni sulle tematiche relative ad asilo e migrazione. Il ministro degli interni tedesco ha elogiato l’eccellente collaborazione tra la Svizzera e la Germania sul piano sia politico che operativo. Ha sottolineato che grazie a misure mirate e alla stretta cooperazione al confine tedesco-svizzero è stato possibile arginare l’ingresso irregolare dei migranti costretti a proseguire il loro cammino verso Paesi terzi. Infatti, nell’ambito del piano d’azione comune, il Corpo delle guardie di confine e la Polizia federale tedesca hanno intensificato la cooperazione di polizia. Attualmente è in esame una revisione dell’accordo di polizia, il cui sviluppo prevede una maggiore cooperazione delle autorità di confine, di dogana e di polizia. Entrambe le parti sono state concordi nell’affermare che le sfide in materia di migrazione devono essere affrontate e gestite insieme.

In occasione di un pranzo di lavoro con esperti dell’Ufficio federale dell’energia e del ministero dell’ambiente tedesco («Bundesministeriums für Umwelt, Naturschutz, Bau und Reaktorsicherheit») i deputati del Bundestag si sono confrontati con la Del-D sui recenti sviluppi della politica energetica dei due Paesi. Le parti condividono la priorità della sicurezza dell’approvvigionamento che, dato l’elevato livello di interconnessione in ambito energetico, nessun Paese può raggiungere in autonomia. Tuttavia, l’abbandono del nucleare da parte della Svizzera associato alla svolta energetica, ovvero alla Strategia energetica 2050, fa sorgere la questione dello smaltimento delle scorie radioattive. Sia in Svizzera che in Germania è attualmente in corso la procedura di selezione dei cosiddetti depositi in strati geologici profondi. Alcune delle regioni di ubicazione prese in considerazione dalla Svizzera si trovano vicino ai confini con la Germania. La Svizzera si impegna quindi a coinvolgere i comuni tedeschi nell’evoluzione del piano settoriale in modo che possano anch’essi esporre le loro preoccupazioni. Entrambe le parti ritengono che la ricerca di un adeguato deposito in strati geologici profondi sia un processo complesso e lento, ma che in virtù del principio di causalità ogni Paese debba assumersi le responsabilità delle proprie scorie radioattive e non depositarle all’estero.

Il giorno successivo si è svolto un dibattito con rappresentanti di diversi Länder sulla perequazione finanziaria nazionale svizzera e sulle relazioni finanziarie tra Stato federale e singoli Länder in Germania. A questo proposito, in Germania vi è stata di recente una modifica della normativa di base e una nuova regolamentazione secondo cui il sistema attuale di perequazione finanziaria fra i Länder sarà abolito, il finanziamento da parte dello Stato federale sarà aumentato e le competenze di quest’ultimo saranno ampliate. Gli interlocutori si sono scambiati opinioni sui rispettivi sistemi di perequazione finanziaria e hanno discusso le difficoltà di attuazione. Le delegazioni sono giunte alla conclusione che, nonostante interessi divergenti tra Cantoni/Länder donatori e beneficiari, la necessità della perequazione finanziaria è perlopiù riconosciuta e considerata un fattore di successo per solidarietà e federalismo.

Il colloquio con i deputati del comitato del Bundestag per gli affari dell’UE si è incentrato sulle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea e sul futuro dell’UE-27 dopo l’uscita del Regno Unito. Gli interlocutori tedeschi si sono informati in merito alla situazione attuale dei negoziati sull’accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE. La Del-D ha spiegato che il meccanismo di composizione delle controversie previsto dall’accordo istituzionale ha suscitato scetticismo in molti. Il consolidamento della via bilaterale e la tutela della certezza del diritto restano tuttavia esigenze sia della Svizzera che dell’UE.

Il Gruppo parlamentare germano-svizzero del Bundestag e la Del-D si occupano delle buone relazioni fra i Parlamenti dei due Stati confinanti. I periodici incontri bilaterali promuovono uno scambio aperto di opinioni ed esperienze e sensibilizzano in merito ai differenti interessi. Dopo le elezioni dell’autunno 2017 il Gruppo parlamentare germano-svizzero del Bundestag avrà una nuova composizione.

La delegazione svizzera è stata guidata dal presidente della Del-D, il consigliere agli Stati Joachim Eder (PLR, ZG). Hanno preso inoltre parte all’incontro il consigliere nazionale Thomas Hardegger (PS, ZH), vicepresidente della Del-D, la consigliera agli Stati Anita Fetz (PS, BS), la consigliera nazionale Kathy Riklin (PPD, ZH) e il consigliere nazionale Albert Rösti (UDC, BE).

SRF-Beitrag, ausgestrahlt am 22.06.2017