Il presidente del Consiglio degli Stati Ivo Bischofberger (PPD/AI) si è recato a Roma dal 5 al 7 maggio 2017. Il 5 maggio ha incontrato la vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta e ha visitato la Scuola svizzera di Roma. Sabato 6 maggio Ivo Bischofberger ha assistito in Vaticano al giuramento delle reclute delle Guardie Svizzere e ha accompagnato la presidente della Confederazione Doris Leuthard all’udienza con Sua Santità Papa Francesco.

​L’Italia è uno dei principali partner della Svizzera e queste visite permettono di rinsaldare i legami tra i due Parlamenti, particolarmente fecondi grazie alla lingua comune e alla condivisione degli stessi valori democratici. Durante l’incontro con la vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, il presidente del Consiglio degli Stati Ivo Bischofberger ha colto l’occasione per evocare le questioni migratorie. Egli ha ringraziato lo Stato italiano per quanto intraprende in questo ambito. Entrambi i politici concordano sul fatto che la migrazione debba essere gestita e che una buona integrazione sia necessaria.

I due Paesi hanno molte caratteristiche in comune, tra cui quella del bicameralismo perfetto. Linda Lanzillotta ha ricordato che la riforma del Senato è stata bocciata da un referendum nel 2016 e quindi le competenze della Camera alta restano immutate. Ivo Bischofberger ha ricordato l’importanza di prestare la dovuta attenzione alle minoranze. Secondo il presidente del Consiglio degli Stati, è importante che esse, linguistiche o geografiche che siano, abbiano sempre l’occasione di essere ascoltate. Lo stesso vale per i giovani, che tramite la formazione devono essere integrati nella vita economica, sociale, culturale e politica del Paese.

Ivo Bischofberger è poi stato ricevuto da José Oberson Mau, direttore della Scuola svizzera di Roma (SSR), e da Pio Federici, presidente del suo Consiglio di amministrazione. Situata nel cuore della città e riconosciuta legalmente dallo Stato italiano, la scuola accoglie bambini e ragazzi dai tre anni fino alla maturità in base al piano di studi svizzero e dispone di una sessantina di insegnanti. La prima lingua ufficiale della scuola è il tedesco e la seconda l’italiano lingua del Paese ospitante e lingua ufficiale del nostro Paese. La SSR conta circa 500 allievi di cui il 35 per cento svizzeri, il 45 per cento italiani e il restante 20 per cento di altre nazionalità. Ivo Bischofberger, membro del comitato dell’associazione educationsuisse, che tra l’altro rappresenta gli interessi delle scuole svizzere all’estero nei confronti dell’opinione pubblica, del mondo economico e delle istituzioni in Svizzera, ha ribadito l’importanza del ruolo di questa scuola non solo nella formazione dei giovani, ma anche come carta da visita per la Svizzera. La SSR deve quindi disporre dei mezzi per svolgere al meglio questi compiti e rimanere al passo con le esigenze educative in continua evoluzione.

Durante la sua permanenza a Roma il presidente del Consiglio degli Stati è stato accompagnato dall’ambasciatore svizzero presso la Santa Sede Pierre-Yves Fux, dal console Giancarlo Paduano e dal ministro Pietro Lazzeri dell’ambasciata di Svizzera a Roma.